Orario
Dal 8 al 14 febbraio 2021
Ore 21.00
Spettacolo in streaming
https://teatrobelli.it/index.php?page=streaming_belli&idc=828
Informazioni
I biglietti possono essere acquistati sul sito www.teatrobelli.it, cliccando sul bottone acquista del relativo spettacolo, e selezionando la data.
Il costo del biglietto in streaming è di € 5,00.
Dopo l'acquisto si riceverà una password tramite whatsapp o sms al numero di cellulare indicato durante l'acquisto.
Gli spettacoli sono visibili cliccando sul tasto streaming alle ore 21.00 del giorno selezionato, inserendo la password ricevuta.
Il video sarà disponibile fino alle 24.00.
Contatti
Descrizione
Gli occhi al cielo
di Massimo Vincenzi
con Francesca Bianco
voci registrate Fabrizio Bordignon, Stefano Molinari, Davide Gagliardini, Carlo Emilio Lerici
musiche Francesco Verdinelli
regia Carlo Emilio Lerici
produzione Teatro Belli
Lo spettacolo ha debuttato nel 2005 a Roma e in questi anni ha collezionato oltre 100 repliche fra le tournée in tutta in Italia e le recite a beneficio delle scuole. Due tragedie epocali, la bomba atomica e il crollo delle torri gemelle, percepite dal cuore di due madri. Ad interpretarle, sostenuta solo da un costante tappeto musicale le cui composizioni originali sono di Francesco Verdinelli, è Francesca Bianco, reduce dallo straordinario successo ottenuto con l'interpretazione de IL SOGNO DI IPAZIA, testo firmato dallo stesso Vincenzi.
Due avvenimenti sconvolgenti della storia contemporanea sono sintetizzati in un unico, simile, atroce e viscerale dolore tradotto in un linguaggio quotidiano e toccante come la verità.
L'autore del testo, Massimo Vincenzi, giornalista, ha già scritto per il teatro gli spettacoli Bird è vivo, Alan Turing e la mela avvelenata, La Regina senza Corona e i monologhi Ulisse e le sirene, Don Parker e Sancho Panza, Moby Dick, L'amore non perdona, tutti diretti da Carlo Emilio Lerici, figlio del drammaturgo Roberto Lerici, che in questa occasione ha affidato la sua pluriennale esperienza al linguaggio forte ed espressivo del teatro narrato.
Due voci, un monologo. Le voci di due madri, lontane nel tempo, lontane nel carattere e lontane nella realtà che stanno vivendo. Una madre giapponese che vive a Kokura nell'agosto del 1945, la città scelta come obiettivo della prima bomba atomica e poi, a causa di un improvviso temporale, risparmiata all'ultimo istante. E una madre che vive a Manhattan e lavora alle Twin Towers nel settembre del 2001.
Due madri che pensano e si muovono specchiandosi nel cuore e negli occhi dei loro figli. Due madri che raccontano in modi diversi la loro esperienza, resa simile, identica, dal filo sottile della paura e del dolore che attraversa gli anni e lo spazio. Un'esperienza che mischia la finzione scenica con la realtà storica e di cronaca degli avvenimenti che fanno da sfondo alla narrazione. Dove il vero e il verosimile formano la traccia che porta gli spettatori dietro l'unica realtà oggettiva: il dolore delle vittime di tutte le guerre.