Orario
29 settembre 2024 alle ore 19.00
Presso la Sala dei Lecci del Bioparco di Roma
Ospitato in
Indirizzo
Informazioni
COSTI BIGLIETTI
Intero € 18.00 - Ridotto € 12.00 (riservato ai soci, ai minori di anni 18, agli over 65 e agli studenti universitari e di conservatorio).
BIGLIETTERIA IN LOCO
I biglietti si acquistano esclusivamente in loco al botteghino allestito dall’organizzazione e aperto al pubblico a partire da 90 minuti prima di ogni evento fino all’inizio delle performance
Contatti
Descrizione
Il nostro Brasile
Musiche di di L. Gonzaga, G. Azevedo, A. C. Jobim, C. V. Djavan, I. Lins
Esegue:
Giovanna Marinuzzi, voce e chitarra
Stefano Indino, fisarmonica
Riprendono a Roma il 29 settembre gli appuntamenti della Camera Musicale Romana, che dal 2021 ha trasformato la Sala dei Lecci del Bioparco di Roma, dalla grande vetrata affacciata sul verde, in un giardino d’inverno ormai caro al pubblico romano.
La prima parte di Stagione sarà densa di appuntamenti di musica e teatro.
Ad aprire la Stagione 2024 – 2025 sarà un duo di recente formazione, ma affiatatissimo, formatosi dall’incontro artistico tra la cantante e chitarrista Gio Marinuzzi, pioniera della musica brasiliana in Italia, e il fisarmonicista Stefano Indino, uno dei migliori e più completi fisarmonicisti del nostro panorama musicale.
I due artisti esplorano gli stili, i linguaggi e le molteplici diversità della musica tradizionale brasiliana, a partire dalle numerose esperienze fatte dalla Marinuzzi durante la sua carriera tra Italia e Brasile, che l’hanno portata a collaborare con autentici fuoriclasse della chitarra come Irio De Paula. Il ricchissimo programma della serata comprende omaggi ai più grandi compositori brasiliani di ieri
e di oggi in un affascinante viaggio che si muove dalla bossanova allo choro, non trascurando territori come quelli della Samba e de Baião.
Un programma che rispecchia alla perfezione una Stagione di Musica da Camera che vuol essere per gli spettatori una lente su un mondo artistico caleidoscopico e in continua evoluzione, che guarda sì ai grandi del passato, ma considera anche la musica e il teatro vivi e in continua evoluzione.