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Tipologia: Edifici

Indirizzo

Indirizzo: Via della Lungara, 230
Zona: Rione Trastevere (Gianicolo) (Roma centro)

Contatti

Telefono: 06 68027268 - 06 68027397

Orario

Apertura dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 14 (ultimo ingresso ore 13.15)
Seconda domenica del mese dalle ore 9 alle ore 17 (ultimo ingresso ore 16.15)

Per eventuali aggiornamenti consultare il > sito ufficiale

Informazioni

€ 12,00 biglietto intero (18-65 anni)
€ 10,00 biglietto ridotto per visitatori oltre i 65 anni, insegnanti con credenziali, titolari ICOM, soci FAI e Touring Club Italiano
€ 7,00 biglietto ridotto per ragazzi dai 10-18 anni - Studenti singoli
€ 5,00 per ogni studente all'interno di un gruppo scolastico (max 30 persone) accompagnato da un insegnante (insegnante gratuito)

Gratuito:
- Bambini sotto i 10 anni accompagnati dai genitori
- Persone con disabilità con accompagnatore - Giornalisti con credenziali - Guide turistiche abilitate con documento d'identità

Ingresso ridotto anche per:
- visitatori che presentano il biglietto d'ingresso ai Musei Vaticani (entro 7 giorni dalla data di visita ai Musei Vaticani)
- visitatori con biglietto del Museo Nazionale Romano

> Vedi tutti i dettagli

Per i gruppi (da 10 a max 20 persone) prenotazione obbligatoria e uso obbligatorio delle radioguide
Email: farnesina@lincei.it

Aperture straordinarie su richiesta della Villa Farnesina
Email: farnesina2@lincei.it

Modalità di partecipazione: Prenotazione consigliata

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Eventi in programma

Descrizione

La Villa della Farnesina fu commissionata al celebre architetto Baldassarre Peruzzi dal ricco banchiere senese Agostino Chigi nel periodo più splendido della sua vita, lontano dagli affanni e dalla cupa dimora cittadina in via dei Banchi. La costruzione fu decorata, oltre che dal Peruzzi stesso, da Raffaello, da Sebastiano del Piombo e dal Sodoma con affreschi ispirati ai miti classici.

Nel 1511 la villa il cui "viridario" era bagnato del Tevere era già edificata e in parte decorata e Agostino Chigi chiamato "il magnifico" viveva qui la sua splendida vita di mecenate del Rinascimento tra ricchezze e onori, protettore di artisti e amico di principi e cardinali che amava ricevere nella sua dimora.
Memorabili alcuni banchetti imbanditi nella villa, quello allestito nelle scuderie splendidamente addobbate, quasi a dimostrare che le stalle del Chigi erano più fastose dei saloni del Palazzo Riario che stavano costruendo di fronte, o un altro in cui le vivande erano servite in piatti d'oro e d'argento che alla fine del pranzo venivano gettati nel Tevere; ma reti accuratamente nascoste nell'acqua restituivano i preziosi piatti all'accorto proprietario.

Dopo tanto splendore durante la vita di Agostino, la villa, in cui avevano fatto bivacco i Lanzichenecchi durante il sacco di Roma, alla fine del '500 fu acquistata dal Cardinale Alessandro Farnese, da cui viene il nome di Farnesina, per distinguerla dal Palazzo Farnese, al di là del fiume; secondo un progetto di Michelangelo un ponte sul Tevere doveva collegare le due proprietà dei Farnese.
La villa passò poi ai Borbone, poi in enfiteusi al Duca di Ripalta e infine fu acquistata dallo Stato italiano come sede dell'Accademia d'Italia. Ora è proprietà dell'Accademia dei Lincei.

L'ingresso è oggi dalla facciata posteriore (la facciata principale è quella con due avancorpi laterali); ciò che caratterizza la costruzione e la decorazione è lo stretto legame tra il giardino e la villa, come se ciascuno rappresentasse la continuazione ideale dell'altro.

Il palazzo oggi è sede di rappresentanza dell'Accademia dei Lincei.

Sono visitabili la sala di Galatea che ospita, oltre all'omonimo affresco di Raffaello, opere di Baldassarre Peruzzi e Sebastiano del Piombo, la Loggia di Amore e Psiche, affrescata da Raffaello e suoi allievi, la Sala del Fregio opera del Peruzzi. Al primo piano, la Sala delle Prospettive del Peruzzi e la Sala delle Nozze di Alessandro e Rossane ad opera del Sodoma. Al piano nobile la Galleria delle Grottesche.

Dall'8 novembre 2018 è stata riaperta dopo 80 anni la Saletta Pompeiana grazie al lavoro dell'Accademia Nazionale dei Lincei in collaborazione con l'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro.
La stanza ha modificato molte volte la sua destinazione d'uso nel corso dei secoli. Nel Cinquecento costituiva il pianerottolo per la rampa di collegamento con le cucine al livello seminterrato, mentre nell'Ottocento divenne un'anticamera e fu ornata in stile pompeiano, grazie ai restauri fatti eseguire dal Duca di Ripalta, lo spagnolo Salvador Bermùdez de Castro, ex ambasciatore di Francesco II di Borbone presso la Santa Sede, al quale l'ultimo re di Napoli donò la Villa Farnesina in omaggio alla sua fedeltà. Negli anni Trenta del secolo scorso, Guglielmo Marconi, in qualità di presidente della Reale Accademia di Italia, s'insediò nella villa e trasformò la Saletta Pompeiana nel suo bagno personale.

Servizi

» Accessibile ai disabili

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Data di ultima verifica: 18/01/24 11:57