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Descrizione
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si occupa di politica industriale, di commercio e di comunicazioni.
La riforma Bassanini del 1999 determinò l'istituzione del Ministero delle attività produttive, unendo all'Industria anche il Ministero del commercio con l'estero e il Ministero delle comunicazioni, che tuttavia fu mantenuto autonomo dal governo Berlusconi II nel 2001.
Nel 2006, con il governo Prodi II, vengono sia aggiunte le competenze sulle politiche di coesione, accorpando il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica dal Ministero dell'economia e delle finanze, sia costituito di nuovo il Ministero del commercio internazionale, con conseguente cambio della denominazione in Ministero dello sviluppo economico. Solo nel 2008 si decide di ripristinare la riforma Bassanini unificando nel Ministero dello sviluppo economico le funzioni del Ministero delle comunicazioni e del Ministero del commercio internazionale, che cessano di esistere a partire dal governo Berlusconi IV.
Nel 2014 è stato scorporato il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica per costituire la nuova Agenzia per la coesione territoriale. Nel 2019, con il governo Conte II, sono state trasferite al Ministero degli Affari esteri le competenze in materia di politica commerciale e di internazionalizzazione del sistema produttivo. Nel 2021 con il governo Draghi, sono state trasferite al nuovo Ministero della transizione ecologica le competenze in materia di energia (escluse quelle relative a concorrenza, mercato e sicurezza delle forniture).
Il 12 novembre 2022, con il Governo Meloni, assume la denominazione di Ministero delle imprese e del made in Italy.