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Tipologia: Luoghi di interesse storico

Indirizzo

Indirizzo: Via Garibaldi, 29/e
Zona: Rione Trastevere (Gianicolo) (Roma centro)

Contatti

Telefono: Informazione 060608 tutti i giorni ore 9.00-19.00

Orario

Aperto al pubblico tutti i giovedì dalle 9.30 alle 13.00.

Per informazioni scrivere a: didattica@zetema.it

Informazioni

Celebrazioni:
- 9 febbraio (proclamazione della Repubblica Romana del 1849) 
- 6 luglio (anniversario della morte di Goffredo Mameli, 1849)

Modalità di partecipazione: Ingresso gratuito

Descrizione

L’ossario sorge nella località detta “Colle del Pino”, nei pressi della chiesa di S. Pietro in Montorio, dove nel 1849, tra il 30 aprile ed i primissimi giorni di luglio, si svolse l’ultima strenua difesa della Repubblica Romana proclamata il 9 febbraio dello stesso anno.

Il Mausoleo accoglie i resti dei caduti nelle battaglie per Roma Capitale d’Italia, dal 1849 al 1870, celebrando la memoria delle donne e degli uomini sul cui eroico sacrificio si fonda la Patria. L’opera realizzata in due anni su progetto dell’architetto Giovanni Jacobucci (Supino 1895 - Roma 1970), venne inaugurata il 3 novembre del 1941, anniversario della battaglia di Mentana, con una solenne cerimonia che ebbe il suo momento più rappresentativo nel trasporto dal Vittoriano al nuovo Sacrario delle spoglie di Goffredo Mameli, il giovane poeta autore dell’Inno d’Italia, morto il 6 luglio del 1849, a soli 22 anni, in seguito alle ferite riportate combattendo proprio sul Gianicolo.

In corrispondenza degli angoli del quadriportico, quattro piedistalli in travertino sorreggono altrettanti bracieri bronzei decorati con teste di lupa, che ancora oggi vengono accesi nel corso delle ricorrenze ufficiali. Sui piedistalli sono ricordate le battaglie più significative per la liberazione di Roma: 1849 Vascello, San Pancrazio, Palestrina, Velletri, Monti Parioli, Villa Spada; 1862 Aspromonte; 1867 Monterotondo, Mentana, Villa Glori, Casa Ajani; 1870 Porta Pia, San Pancrazio.
Sul retro del quadriportico, una doppia rampa di scale scende al Sacrario, chiuso da un imponente portale bronzeo. Il suggestivo ambiente è diviso in due zone: un vestibolo con piccole absidi laterali e un vano quadrato, che ha al centro un grande pilastro circolare ornato con palme e croci votive in alabastro. Il soffitto a volta ribassata è ricoperto di tessere musive in oro; marmi policromi rivestono il pavimento e le pareti, sulle quali sono disposti 36 loculi chiusi da lapidi che ricordano i nomi di oltre 1600 eroici caduti. Nei loculi sono conservati solo pochi resti (ca. 200), per lo più anonimi, rinvenuti nel corso delle varie ricognizioni. Nella parete di fondo è posto il sarcofago in porfido con le spoglie di Goffredo Mameli, il giovane poeta genovese, autore dell’inno d’Italia, ferito a morte proprio sul Gianicolo nel 1849 a soli 22 anni.
Tra i caduti ricordati si segnalano: Andrea Aguyar, più noto come il fedele “Moro di Garibaldi”; Ciceruacchio, l'eroico popolano Angelo Brunetti fucilato con due figli a Cà Tiepolo; Francesco Daverio, Enrico Dandolo, Luciano Manara, Emilio Morosini, Giacomo Venezian, Edoardo Negri e tra le donne Giuditta Tavani Arquati e Colomba Antonietti Porzi. In tutto il monumento numerose sono le iscrizioni che ricordano fatti, luoghi, pensieri e testi legati alle vicende storiche e ai personaggi che vi sono celebrati, come le due lapidi della cripta con gli Ordini del giorno del Municipio e del Triumvirato Romano (Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi, Carlo Armellini) e l’epigrafe a mosaico estrapolata dagli scritti mazziniani.

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Data di ultima verifica: 20/10/23 15:13