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Lee Scratch Perry. The orbzerver. #Polifonia

Data: da 16/03/22 a 04/09/22

Orario

Dal 16 marzo al 4 settembre 2022

Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 12.00 – 19.00
Sabato e domenica dalle ore 10.00 – 19.00
Lunedì chiuso
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura

Per aggiornamenti e le modalità di visita  consultare il sito ufficiale.

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Nizza, 138
Zona: Quartiere Salario (Roma nord)
Si può accedere anche da via Reggio Emilia 54

Informazioni

ModalitĂ  di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Descrizione

Il leggendario musicista, artista visivo e Upsetter giamaicano Lee Scratch Perry (1936-2021) è una figura impossibile da confinare in un campo creativo specifico. Nato in un borgo rurale nel nord-ovest della Giamaica, nel 1961 Rainford Hugh Perry si trasferisce a Kingston, dove intraprende la sua carriera di musicista, lavorando allo Studio One e collaborando con il produttore Joe Gibbs, esperienze entrambe segnate da un mancato riconoscimento artistico.

Il percorso di Perry come artista visivo può essere tracciato a ritroso nel tempo attraverso la sua musica
. Infatti, è solo mettendole fianco a fianco che queste due pratiche emergono come diverse, a causa dei confini imposti dalle singole discipline.
Gli oggetti, sia artificiali che naturali, che compaiono nei collage multimediali sono analoghi ai suoni esplorati nella produzione musicale. Le parole scritte, grandi e piccole, che galleggiano e a volte lottano per lo spazio nelle sue tele, ci ricordano l’esistenza di istituzioni come l’I.M.F., ma anche di Genesis, Piss e Poop. Il suo atteggiamento autoreferenziale è diventato una forma di attivismo; Perry è il “Papa Nero” che ha detto a Margaret Thatcher e alla Regina d’Inghilterra di ascoltare il suo messaggio e di smettere di infliggere il male. Perry è oggi una figura di resistenza politica e culturale fuori dal tempo e perfettamente situato all’interno dell’era capitalista del ventesimo e ventunesimo secolo.

Dodici opere di Perry sono esposte a Roma per la prima volta insieme ai contributi di un gruppo di creativi multidisciplinari, diversi per geografia e generazione, ma che insieme rendono esplicita la complessità dell’influenza dell’artista giamaicano. Il poeta giamaicano Ishion Hutchinson e il duo artistico italiano Invernomuto contribuiscono con opere che fungono da omaggio alla continua eredità di Perry. Una scultura dell’artista americano, musicista e icona dell’afrofuturismo Rammellzee (1960 – 2010) ci riporta alla scena dell’arte street degli anni ’80 a New York City, mentre le opere di due artiste emergenti, Rashiyah Elanga e Zadie Xa, suggeriscono due modi molto diversi di costruire realtà alternative composte di elementi terrestri, pop e spirituali. 

Parole chiave

Data di ultima verifica: 22/06/22 11:56