060608 - Scopri e acquista i servizi turistici, l'offerta culturale e gli spettacoli di Roma
Sei in: Home » Eventi e spettacoli » Mostre » Ailanto<3 - Stefano Arienti, Cuoghi Corsello, Dado, Rusty

Ailanto<3 - Stefano Arienti, Cuoghi Corsello, Dado, Rusty

Data: da 04/05/18 a 29/09/18

Orario

Dal 5 maggio al 22 luglio 2018 - prorogata al 29 settembre
Mar-dom ore 9.00-19.30

Inaugurazione venerdì 4 maggio ore 17.30

EVENTI

Tutte le domeniche alle ore 10.00 è possibile effettuare una visita guidata gratuita

6 maggio e 22 luglio:
visita guidata con il curatore di Ailanto<3

17 e 23 giugno:
laboratori di pratica e teoria del writing
con gli artisti dalle ore 10 alle ore 17
prenotazione obbligatoria: +39 0639967700
numero minimo di partecipanti: 20

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Appia Nuova, 1092
Zona: Capannelle (Roma sud)
Biglietteria solo in Via Appia Nuova 1092 - accesso anche da via Appia Antica 251 (Santa Maria Nova)

Informazioni

Biglietto (valido 2 giorni) mostra + ingresso al Mausoleo di Cecilia Metella:
€ 5,00

Contatti

Descrizione

Percorso di installazioni artistiche realizzate ad hoc nel cuore del Parco Archeologico dell’Appia Antica. Gli artisti coinvolti dal curatore Fulvio Chimento sono Stefano Arienti, Cuoghi Corsello, Dado e Rusty, che attraverso le loro opere accompagnano il visitatore alla scoperta dei monumenti presenti nell’intera area archeologica: le Grandi Terme, le cisterne interrate, l’acquedotto, il Ninfeo, Santa Maria Nova, l’Appia Antica. La mostra è organizzata dall’Ass. BLQ - Block Culture in collaborazione con Parco Archeologico dell’Appia Antica e il MiBACT.

L’esposizione ruota intorno a una metafora poetica: il parallelismo tra una pianta invasiva non autoctona,
l’ailanto, e alcuni linguaggi artistici che si sono diffusi a partire dagli anni Ottanta a oggi. Il nome stesso della pianta è di per sé affascinante e si ammanta di connotati magici, taumaturgici e spirituali: in
latino è definita Ailanthus altissima, mentre in italiano viene chiamata anche albero del cielo o albero del
paradiso. Originaria della Cina, questa specie si è diffusa ovunque, in Europa è stata introdotta nel XVIII
secolo come pianta da giardino, e ha “viaggiato” dall’Inghilterra al Mediterraneo. In Italia la sua presenza è aumentata esponenzialmente negli ultimi tre decenni a causa del progressivo abbandono delle aree
urbane e suburbane. Lo spazio fisico e mentale dell’ailanto coincide con la sfera creativa di quegli artisti
che portano avanti la propria ricerca senza uniformarsi alle tendenze dominanti. L’ailanto è quindi il simbolo di una diversità artistica che si pone come alternativa all’arte “ufficiale”: propensa ad “ailantizzarsi”, a innestarsi e diffondersi rapidamente negli ambienti più disparati e a differenti latitudini.

Ailanto è un progetto artistico itinerante in grado di adattarsi come una specie vegetale infestante ai
differenti contesti espositivi.

Alla Villa dei Quintili si è scelto di non utilizzare le strutture archeologiche quali semplici quinte teatrali allo scopo di far risaltare le opere in mostra, ma di dislocare le opere anche negli spazi di raccordo, per accompagnare il visitatore in un’esperienza artistica totalizzante. Lo spettatore è chiamato a vivere lo spazio come un “esploratore/viaggiatore”, la componente performativa della mostra, infatti, risulta essere parte integrante del progetto. La dimensione interiore dell’osservatore è condizionata dalla frammentarietà della visione esterna e dal fascino struggente della campagna romana: architettura e paesaggio si fondono, passato e presente sembrano poter convivere lungo la linea tracciata dall’arte.

Rispetto ai precedenti allestimenti, Ailanto a Roma accentua la propria natura “invasiva” allargando il novero dei partecipanti a Stefano Arienti e Rusty. Stefano Arienti è uno dei primi artisti a dedicare attenzione alla pianta di ailanto attraverso la realizzazione di alcune serie di disegni di grande formato su teli anti-polvere, esposti in mostre in Italia e all’estero. Qui propone per la prima volta sul territorio nazionale il suo grande Ailanto rosso, allestito nel 2012 all’Isabel Stewart Museum di Boston. Mentre Rusty è tra i primi in Italia a codificare i codici del writing, disciplina artistica che proviene dagli Stati Uniti. In questa occasione l’artista riproduce nel porticato delle terme la pavimentazione musiva ispirata ai mosaici già presenti nell’area ricorrendo unicamente ai tappi occludenti delle bombolette spray.

Ailanto<3, infatti, è una mostra dedicata alla trasmigrazione dei linguaggi artistici, punto di vista in cui è esemplare il percorso artistico di Cuoghi Corsello e di Dado che qui realizzano una serie di installazioni site specific che instaurano una relazione diretta con la dimensione del tempo, per rifletterlo nel suo scorrimento, sottraendolo momentaneamente al suo naturale flusso, e favorire una protezione del luogo, cercando una collaborazione con le forze intangibili che hanno permesso la conservazione di questi luoghi fragili.
Dado è uno dei giovani writers che negli anni Novanta inizia a frequentare Cuoghi Corsello, instaurando con loro un profondo legame e accogliendo in modo pieno e fertile il loro messaggio artistico. I suoi interventi alla Villa dei Quintili tendono alla decontestualizzazione dell’oggetto scultoreo, poiché mirano a ricostruire all’interno dell’area archeologica un immaginario prettamente metropolitano ispirato al gioco e alla transitorietà dell’arte di strada, con la finalità di alleggerire il peso reale della storia.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 16/07/18 17:02