060608 - Scopri e acquista i servizi turistici, l'offerta culturale e gli spettacoli di Roma
Sei in: Home » Cultura e svago » Beni culturali » Musei » Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo

Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo

Tipologia: Museo statale, Museo storico, Museo storico-artistico

Indirizzo

Indirizzo: Lungotevere Castello, 50
Zona: Rione Borgo (Castel Sant'Angelo) (Roma centro)

Contatti

Telefono: 06 6819111
Email: Informazioni e prenotazioni per gruppi: info@tosc.it
Prenotazione telefonica: 06 32810 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.00)

Orario

Dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 – 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30).
Chiuso il lunedì, 25 dicembre
(salvo aperture straordinarie disposte dal Ministero della Cultura)

Per gli aggiornamenti e le modalità di visita consultare il > www.gebart.it/musei/museo-nazionale-di-castel-santangelo.

 

Informazioni

Dal 1° marzo e fino al 30 giugno 2024:
€ 16,00 intero e inclusa la visita alla mostra “Giubileo 2025. Le vie della Fede. Testimonianze d’arte e di pensiero” ospitata nelle Armerie Superiori fino al 30 giugno 2024.
€  2,00 ridotto per i cittadini dell’Unione Europea tra 18 e 25 anni
Gratuità di legge: per l’elenco completo delle agevolazioni si invita a visitare la pagina del MiC Ministero della Culture https://cultura.gov.it/agevolazioni

Dal 1 luglio 2024:
€ 13,00 intero
€ 2,00 ridotto (18-25 anni cittadini UE)
€ 6,00 ridotto con Roma Pass
Gratuito per i minori di 18 anni
Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese senza prenotazione.

Per tutte le agevolazioni visitare la pagina del MiC - Ministero della Cultura.
In biglietteria è possibile effettuare il pagamento con Bancomat, Visa, MasterCard, American Express e Maestro.

La prenotazione del biglietto è raccomandata nei giorni festivi e nel fine settimana (il sabato e la domenica).
Per le modalità di visita per gruppi e scuole visitare il sito > www.gebart.it/musei/museo-nazionale-di-castel-santangelo.
> Servizi disponibili all'interno del Castello

Accessibilità
Accesso limitato a una fruizione parziale degli spazi esterni per i visitatori con disabilità.

Convenzionato con

Roma Pass

Eventi di oggi

Descrizione

Castel Sant’Angelo fu realizzato dall’imperatore Adriano nel II secolo come mausoleo per sé e per la propria famiglia. Diverse circostanze fecero in modo che il mausoleo, a differenza di molti altri edifici romani, evitasse la rovina. La principale fu la serie ininterrotta di trasformazioni attraverso le quali passò da sepolcro a fortezza inespugnabile, da carcere a splendida dimora rinascimentale, da caserma a museo nazionale.

Dal 1925 è sede del Museo Nazionale destinato ad accogliere collezioni di arte e storia nonché cimeli dell’Esercito Italiano in una cornice monumentale restaurata per l’occasione, Castel Sant’Angelo, monumento-simbolo della pratica romana del riuso degli edifici dell’antica Roma, svetta con la sua mole imponente sulla sponda destra del Tevere poco lontano dalla Basilica di San Pietro, al termine della infilata prospettica del berniniano Ponte Sant'Angelo.

La storia complessa e stratificata del monumento, riconducibile dunque ai tre nuclei principali costituiti dalle vestigia romane del mausoleo imperiale (la rampa elicoidale con i quattro giganteschi sfiatatoi, la sala delle urne destinata alle ceneri della famiglia imperiale con i tre ambienti sovrapposti ricavati nel cilindro terminale della mole), dal castello fortificato (con il giro di ronda ed i quattro bastioni dedicati agli evangelisti) e dagli appartamenti papali (nei quali sono da annoverarsi quei piccoli gioielli rappresentati dalla cappella di Leone X e dalla Stufetta di Clemente VII, cioè la sua sala da bagno affrescata da Raffaello) costituisce ad un tempo sostanza e cornice del percorso espositivo che vanta collezioni eterogenee di sculture, dipinti, reperti marmorei, armi, mobili ed oggetti di varia provenienza, in parte recuperati nello scavo della rampa elicoidale del mausoleo, in parte ceduti dal Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano e dal disciolto Museo Artistico Industriale, in parte acquisito sul mercato antiquario e a seguito delle mostre allestite per celebrare l’Esposizione Universale del 1911.

Piccola ma di notevole qualità la pinacoteca costituita dai lasciti delle collezioni Menotti e Contini Bonaccossi è dislocata nelle sale degli appartamenti storici secondo un criterio museografico di arredo in stile: l’eterogeneità delle opere è compensata dalla preziosità degli autori tra cui si distinguono Crivelli, Lotto, Dossi e Signorelli mentre fulcro della collezione di sculture è l’angelo in pietra di Raffaello da Montelupo ora nel Cortile d’Onore ma fino al 1752 posto sulla sommità del castello e legato alla leggenda medievale secondo la quale all’epoca di Gregorio Magno la sua apparizione causò la cessazione di una pestilenza.

Nella collezione delle armi, invece, disposta nelle salette di Pio IV alla sommità del monumento si è voluta privilegiare la natura di oggetto di raffinato antiquariato piuttosto che quella di cimelio, selezionando comunque pezzi sicuramente legati alle vicende di Castello; vi si trovano esposti armi, corredi ed uniformi dal XV al XIX secolo.

Il percorso di visita guida il pubblico attraverso i luoghi fisici – cortili, stanze, logge – e soprattutto attraverso tutte le fasi storiche. L'itinerario conduce il visitatore nella cella sepolcrale di Adriano, sulle orme del corteo che portava le ceneri dell’imperatore; lo fa salire sulle mura, entrare nelle sale degli appartamenti papali, nella prigione di Cagliostro fino alla spettacolare Terrazza dell’Angelo, da cui Tosca decise di gettarsi nel Tevere; e uscire, per la prima volta, attraverso il monumentale portale edificato dall’architetto senese Giovanni Sallustio Peruzzi, figlio del più celebre Baldassarre.

Durante il percorso sono visitabili anche le cosiddette Sale Cambellotti. Si tratta di tre ambienti destinati nel 1925 ad accogliere i cimeli dell’esercito italiano e decorate con dipinti e stucchi appunto da Duilio Cambellotti, uno dei massimi interpreti del Liberty. Di particolare rilevanza è la Sala dei Labari così detta perché doveva ospitare i labari, cioè le insegne militari, dei reparti di assalto, quei reparti, come gli Arditi, che nel corso della prima Guerra Mondiale, avevano avuto il compito di rompere i fronti stabilizzati: ecco perché Cambellotti vi dipinse bandiere sabaude, papali e lombarde e raffigurò nel fregio ali di aquila con mani che brandiscono ogni sorta di armi.

Parole chiave

Servizi

» Bar
» Biblioteca
» Libreria
» Visite guidate

Gli altri musei del sistema

Cultura e svago › Beni culturali › Musei

Vedi anche

Cultura e svago › Verde › Giardini, ville e parchi urbani
Cultura e svago › Beni culturali › Beni architettonici e storici
Cultura e svago › Beni culturali › Beni archeologici
Eventi e spettacoli › Manifestazioni
Cultura e svago › Beni culturali › Beni architettonici e storici

Per saperne di più

Cultura e svago › Beni culturali › Musei
Data di ultima verifica: 27/12/23 13:50