Tombe di Fadilla e dei Nasonii
Indirizzo
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Orario
Visitabile il terzo giovedì del mese
Chiuso ad agosto
Tutti i dettagli nel sito.
Informazioni
Descrizione
Due eleganti mausolei di età imperiale scavati nel tufo sulla via Flaminia, a Nord della Capitale
Piccola e incredibilmente ben conservata, la Tomba di Fadilla ha accolto le spoglie di una nobildonna della famiglia degli Antonini. Su tre pareti ospita tombe ad arcosolio (nicchie scavate e sormontate da un arco, in cui venivano deposti i sarcofagi), mentre il pavimento mosaicato sfoggia raffinati pattern geometrici bianchi e neri. Delicate pitture murali ricoprono i muri e la volta con motivi floreali, pavoni, geni alati, volti di fanciulli e personificazioni delle stagioni.
Scoperta alla fine del Seicento, la Tomba dei Nasonii ha una storia travagliata. Fin da subito andò incontro a importanti spoliazioni: papa Clemente X consentì infatti a suo nipote di appropriarsi di diverse porzioni di affreschi che servirono per adornare la sua villa sull’Esquilino. Il pubblico attuale potrà farsene un’idea grazie ai pannelli realizzati a partire dalle tavole del pittore e incisore Pietro Santi Bartoli, che ritrasse le decorazioni della tomba subito dopo il suo ritrovamento.
Grazie a questa documentazione sappiamo anche che il sepolcro presentava una facciata esterna in marmo a forma di tempietto, oggi scomparsa, le cui iscrizioni hanno permesso di attribuirne la proprietà ai Nasoni, la stirpe del poeta Ovidio. Un’altra certezza è che la conformazione del terreno circostante sia profondamente mutata nei secoli, a causa di una cava di tufo che ha eroso la collina originaria agevolando le infiltrazioni d’acqua all’interno del mausoleo.