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Metropolitania

Data: da 06/11/18 a 13/11/18

Orario

Dal 6 al 13 novembre 2018

Inaugurazione 6 novembre 2018 ore 18.30

Dal lunedì al sabato 11-18.30 orario continuato 
domenica chiuso

Informazioni

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Descrizione

Emanuele Parmegiani
A cura di Paola Valori

Emanuele Parmegiani è senza dubbio un artista autentico. Giunto tardi all’arte contemporanea, da autodidatta e senza aver seguito corsi di pittura et similia, non appartiene di certo alla categoria di chi si è calato la maschera d’artista. Egli è approdato all’arte si potrebbe dire
per un bisogno di ordine psicologico, mosso come sosteneva Kandinsky dal principio della necessità interiore. Ciò che spinge Parmegiani ad imbracciare pennelli, colori, spray ed affrontare la tela bianca è a mio avviso un istinto naturale, assolutamente spontaneo. Dipingere è per lui una sorta di terapia quotidiana al fine di esorcizzare le paure della vita attraverso una gestualità da
action painter, diretta espressione delle sue pulsazioni mentali. (...)

Le tematiche presenti in queste opere ci parlano sostanzialmente sia del suo mondo immaginifico ma anche di quello reale, attingendo a vari livelli. Dai fumetti (vedi Micky Mouse) alle storie fantastiche (come nei dipinti aventi come soggetto dei cani - drago) passando per la realtà nuda e cruda. Nella sua opera sono presenti diversi generi, dal Pop al graffissimo americano fino alla street art (come nella miglior tradizione degli street artist anch’egli ricorre spesso alle bombolette spray per eseguire le sue opere). Certamente si potranno riconoscere nelle sue opere delle influenze da parte di Keith Haring o di Basquiat, ma essi costituiscono, a mio parere, degli antecedenti, dei punti di riferimento, o in altre parole delle figure dalle quali ha appreso un certo tipo di vocabolario ma a livello di segno, gesto e composizione le opere di Parmegiani parlano essenzialmente una lingua di proprio conio. Un linguaggio che a volte si tinge di colori vivaci, altre
volte si raffredda utilizzando una tavolozza nera sulla quale interviene con un segno vorticoso che investe tutta la composizione.

Sono tutte opere di grande forza espressiva che restituiscono appieno la vitalità di un artista di ricerca.” (dal testo critico di Alberto Dambruoso)

Parole chiave

Data di ultima verifica: 05/11/18 09:11