Ludwig Pollak. Archeologo e mercante d'arte
Orario
Dal 5 dicembre 2018 al 5 maggio 2019 - prorogata al 15 settembre esclusivamente per il Museo Barracco.
(terminata il 5 maggio al Museo Ebraico)
Da martedì a domenica ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30)
1 gennaio 2019 apertura straordinaria dalle ore 14.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.00)
Chiuso il lunedì, 25 dicembre, 1 maggio
Ospitato in
Indirizzi
Informazioni
060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
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Promossa da
Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Comunità Ebraica di Roma
Organizzazione
Museo Ebraico di Roma con Zètema Progetto Cultura
A cura di
Orietta Rossini e Olga Melasecchi
Con il supporto scientifico di
SPI – Società Psicoanalitica Italiana
Istituto Italiano di Studi Germanici
Sponsor Sistema Musei in Comune
Con il contributo tecnico di
Ferrovie dello Stato Italiane
Media Partner
Il Messaggero
Contatti
Descrizione
Mostra sull’archeologo e mercante d’arte Ludwig Pollak (Praga 1868 – Auschwitz 1943).
La mostra è iniziata contemporaneamente al Museo Ebraico di Roma e al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco. Prorogata poi fino al 15 settembre esclusivamente per il Museo Barracco, è invece terminata il 5 maggio al Museo Ebraico.
Le opere in mostra ripercorrono la storia professionale e personale del grande collezionista: dalle sue origini nel ghetto di Praga, agli anni d'oro del collezionismo internazionale, alla tragica fine nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Mostra dedicata alla vita e all’attività scientifica dell’archeologo Ludwig Pollak in occasione dei 150 anni dalla nascita e a 80 anni dalla promulgazione delle Leggi razziali in Italia. Archeologo, grande connoisseur, tra i più importanti mercanti d'arte dell'epoca, Ludwig Pollak è ricordato anche per importanti scoperte, tra cui il ritrovamento del braccio originale del Laocoonte e dell'Atena di Mirone. La sua appartenenza al mondo culturale e religioso ebraico ha inoltre favorito i suoi legami di amicizia e collaborazione con eminenti personalità della cultura viennese di fine secolo, in particolare con Sigmund Freud. Purtroppo l’origine ebraica ha anche comportato il tragico epilogo della sua vita ad Auschwitz, dove è stato deportato con la moglie e due figli nel 1943. Le oltre cento opere in mostra (dipinti, sculture antiche, vasi greci, acquerelli, libri rari e fotografie d'epoca, inediti documenti d’archivio) ripercorrono le tante storie che accompagnarono la vita del grande collezionista.