Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura
Orario
Dal 1 marzo al 22 maggio 2022
dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
ultimo ingresso alle ore 17.45
la biglietteria è aperta dalle ore 8.30 fino a 1 ora prima della chiusura del museo
Per le modalità di visita ed eventuali aggiornamenti si consiglia di consultare il >sito ufficiale
Ospitato in
Indirizzo
Informazioni
Acquisto anticipato del biglietto obbligatorio online oppure telefonicamente +39 06 32810 (lunedì-venerdì 9.30-18.00).
Tariffe
Intero € 15,00 (€ 13,00 + € 2,00 come diritto di prenotazione)
Intero con ingresso alle 17.45 € 10,00 (8,00 + 2,00 come diritto prenotazione)
Ridotto € 2,00 (+ € 2,00 come diritto di prenotazione)
- Cittadini dell'Unione Europea tra 18 e 25 anni
Gratuito € 0,00 (€ 0,00 + € 2,00 come diritto di prenotazione)
- Visitatori minori di 18 anni;
- Cittadini disabili UE e un loro familiare o accompagnatore che dimostri la propria appartenenza ai servizi di assistenza socio-sanitaria;
- Studenti e docenti di architettura, conservazione dei beni culturali, scienze della formazione, corsi di Laurea in lettere o materie letterarie con indirizzo archeologico o storico-artistico delle facoltà di lettere e di filosofia, o di facoltà e corsi corrispondenti istituiti negli stati membri dell’Unione Europea;
- Studenti e docenti delle Accademie di belle arti o di corrispondenti istituti dell’Unione Europea;
- Personale del MiC;
- Membri ICOM (International Council of Museums);
- Gruppi o comitive di studenti delle scuole pubbliche o private dell’Unione Europea accompagnati dai loro insegnanti;
- Personale docente della scuola italiana, di ruolo o con contratto a termine, dietro esibizione di idonea attestazione rilasciata dalle istituzioni scolastiche
Contatti
Descrizione
A cura di Francesca Cappelletti
Una mostra dossier dedicata al dipinto Danza campestre di Guido Reni, che ha appena fatto ritorno nella collezione del cardinale Scipione Borghese.
Tra le opere presenti nel primo inventario della raccolta, questo paesaggio festoso è accostato ad altre pitture della contemporanea produzione dell’artista nell’ambito della committenza Borghese, ma soprattutto ad altre opere di artisti bolognesi, da Annibale Carracci a Domenichino, fondamentali per comprendere l’intensa fase di sperimentazione sul paesaggio come genere pittorico nei primi anni del Seicento.
L’esposizione, muovendo dall’interesse di Guido Reni per la pittura di paesaggio in rapporto agli altri pittori italiani e stranieri presenti a Roma nel primo Seicento, cerca di ricostruire i primi anni del soggiorno romano dell’artista, il suo appassionato studio delle opere rinascimentali e dell’antico, il rapporto importantissimo intessuto con il banchiere genovese Ottavio Costa e lo stordimento rispetto alla pittura fortemente chiaroscurata di Caravaggio – che Reni ha conosciuto e frequentato, come supposto da Carlo Cesare Malvasia nella Felsina pittrice del 1678 e come documenti ritrovati di recente hanno confermato – e l’inizio del suo folgorante percorso di grande pittore di storia.