David Renka-Riflessioni
Orario
Dal 6 al 14 aprile 2019
feriali ore 16-20.00
sabato e domenica 10.30-13.00 / 16.00-20.00
Lunedì chiuso
Inaugurazione sabato 6 aprile 2019 ore 17.30
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Descrizione
A cura di Penelope Filacchione
Agli artisti è concesso tornare quante volte vogliono sulle loro tracce, su quelle linee apparentemente aggrovigliate di un discorso visivo, che però è possibile seguire a ritroso fino a ritrovare un filo logico unico e chiaro in ciascuna di esse.
Guardando dall’esterno un percorso artistico denso come quello di David Renka si ha la netta sensazione di assistere a una danza attorno a temi stabiliti, che variano nel tempo quel tanto che coincide con l’evoluzione dell’artista nell’esperienza del mondo tangibile.
Ma il mondo interiore, connesso a lunghe e meditate osservazioni, preme per uscire e si cristallizza in immagini che invadono la realtà fino a capovolgerne la percezione, mettendoci di fronte a uno sguardo diverso, costringendoci a guardare le cose dal punto di vista dell’artista.
Una mostra a lungo meditata, desiderata, rimandata e poi desiderata ancora, perché mettere davanti al pubblico una così cospicua e varia produzione è sempre un po’ uno svelamento di quelle rotte segrete dell’anima, è un po’ mettersi a nudo.
Se infatti c’è una costante nel lavoro di David Renka, nel suo mescolare mondi interiori e realtà tangibili, è proprio la capacità di ricreare comunque l’incanto di un istante, un fotogramma di vita che preme vibrando sotto una superficie apparentemente immobile.
Che sia un dipinto o una scultura, che sia un nudo o un paesaggio, si materializza ogni volta la magia dialettica tra visione e realtà e la personalità dell’artista viene sempre fuori con prepotenza quando meno te l’aspetti.
Giocando a dipingere con la scultura, a scolpire con la pittura, invertendo le funzioni della materia, sotto una patina di apparente classicità e formalismo si nascondono giocosità e ironia, domande provocatorie, sensualità inattese, e la sensazione che, alla fin fine, in agguato dietro l’immagine ci sia sempre l’artista curioso di vedere l’effetto del suo lavoro sull’osservatore esterno.