Biagio Rossetti secondo Bruno Zevi
Orario
Dal 15 novembre 2018 all'11 febbraio 2019 - prorogata all'11 marzo 2019
Lunedì, mercoledì e venerdì ore dalle 10.00 alle 16.00
da mercoledì 13 febbraio la mostra è visitabile il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00.
aperto anche su appuntamento (Tel. 06-8601369 / centenario@fondazionebrunozevi.it
Inaugurazione mercoledì 14 novembre 2018, ore 17.00
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Descrizione
In occasione delle celebrazioni del
CENTENARIO DELLA NASCITA DI BRUNO ZEVI
mostra a cura di Francesco Ceccarelli, Matteo Cassani Simonetti, Adachiara Zevi
La mostra rivisita l’esposizione Identità di Biagio Rossetti tenutasi nel Teatro Comunale di Ferrara nel 1956, dedicata al grande architetto rinascimentale e realizzata sotto la direzione di Bruno Zevi, che di Rossetti ne esaltò il valore e il ruolo, celebrandolo come “primo urbanista moderno europeo” e rivalutandone il ruolo, fino ad allora sottostimato, nella storia della architettura occidentale.
Si trattava di un esperimento nuovo, una vera e propria sfida culturale: allestire nell’Italia del dopoguerra la prima mostra dedicata a un architetto del passato, secondo una visione moderna e “spregiudicata” che privilegiava il “saper leggere l’architettura e l’urbanistica” attraverso fotografie, rilievi e schizzi critici, uniti a una lettura filologica dell’opera dell’autore ferrarese. L’evento fu un successo.
L’allestimento, curato da Valeriano Pastor – coadiuvato da Luciano Perret e Vittorio Clauser – mescolava i rilievi metrici degli edifici alle fotografie di Gianni Berengo Gardin e ai plastici di Costantino Dardi, fondendo i materiali secondo un linguaggio inedito e dal forte impatto espressivo, che fornì nuove chiavi di lettura per l’interpretazione della città storica.
Alla mostra seguì presto la pubblicazione della monumentale monografia pubblicata da Einaudi: Biagio Rossetti architetto ferrarese. Il primo urbanista moderno europeo.
La Fondazione Bruno Zevi e il Comitato tecnico scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti vogliono proporre una riflessione storica e critica su quell’esperienza della cultura architettonica postbellica, raccontando lo straordinario progetto critico, espositivo ed editoriale, con materiali inediti quali i disegni e gli schizzi di Pastor raccolti nel suo prezioso taccuino, le lettere, i provini originali delle foto della mostra scattate di Gianni Berengo Gardin, oltre a un ricco apparato fotografico.
Inedite sono anche le due interviste a Gianni Berengo Gardin e a Valeriano Pastor, realizzate in occasione della mostra romana. In due sale è documentato l’iter del libro su Biagio Rossetti con documenti provenienti dall’archivio Einaudi, mentre una sala è dedicata alla Ferrara dei tempi della mostra, con una rassegna di documenti inediti dell’archivio comunale e dell’archivio Carlo Savonuzzi, grande ingegnere ferrarese.
A conclusione della mostra sarà indetta una giornata di studio, e sarà pubblicato un catalogo con la documentazione della mostra e gli atti del convegno.