Apriti ai nostri baci
Orario
Martedì 13 e mercoledì 14 novembre 2018 ore 21:00
Informazioni
Contatti
Descrizione
Regia e coreografia Francesca La Cava
drammaturgia Guido Barbieri
musica originale e live electronics Fabio Cifariello Ciardi
video mapping Salvatore Insana
scene e costumi Chiara Defant
disegno luci Carlo Oriani Ambrosini
interpreti e collaborazione Sara Catellani, Andrea Di Matteo, Francesca La Cava, Manolo Perazzi e Valeria Russo
regia del suono Angelo Benedetti
Gruppo e-motion
Il Novecento, secondo Christian Boltanski, è un muro. Un muro di ferro, immenso, sul quale si aprono centinaia di cassetti. Su ogni cassetto è stampato un numero e dentro ogni cassetto è nascosta una vita. O meglio le tracce di una vita: un certificato di nascita, una fotografia, un atto di proprietà, un documento di identità. Quel muro si intitola “Personnes”, cioè “persone”, ma anche “nessuno”. Il secolo nel quale sono nati i tre quarti dell’umanità è infatti diviso a metà da una contraddizione alta (per l’appunto) come un muro: da un lato è il secolo in cui l’individuo è la base ortogonale della società, in cui la persona, con il corredo dei suoi bisogni dei suoi desideri, occupa il vertice del sistema dei valori. Ma dall’altro è il secolo dei consumi di massa, della cultura di massa: l’insieme degli individui che compongono la comunità sociale è, paradossalmente, la misura di quegli stessi bisogni e di quegli stessi desideri. Per un verso la persona detta le leggi della convivenza collettiva, per l’altro si scioglie nel magma indifferenziato della folla. L’uomo massa diventa l’uomo atomo, la persona diventa nessuno, la convivenza solitudine.
Con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila.