060608 - Scopri e acquista i servizi turistici, l'offerta culturale e gli spettacoli di Roma
Sei in: Home » Eventi e spettacoli » Cinema » Women in US - Una squillo per l'ispettore Klute – Klute di Alan J. Pakula (1971; 114'); v.o.sott.it

Women in US - Una squillo per l'ispettore Klute – Klute di Alan J. Pakula (1971; 114'); v.o.sott.it

Data: 22/01/20

Descrizione

Women in US Una squillo per l'ispettore Klute – Klute di Alan J. Pakula (1971; 114'); v.o.sott.it Regia: Alan J. Pakula Sceneggiatura: Andy Lewis, Dave Lewis Fotografia: Gordon Willis Montaggio: Carl Lerner Scenografia: George Jenkins Suono: Chris Newman Musiche: Michael Small Interpreti: Jane Fonda, Donald Sutherland, Charles Cioffi, Roy Scheider, Dorothy Tristan, Rita Gam, Nathan George, Vivian Nathan, Morris Strassberg, Barry Snider, Betty Murray, Jane White, Shirley Stoler, Robert Milli, Anthony Holland, Fred Burrell, Richard B. Shull, Mary Louise Wilson, Marc Malvin, Rosalind Cash, Jean Stapleton, Jan Fielding, Sylvester Stallone Produzione: Alan J. Pakula per Gus Productions Durata: 114 minuti Prima proiezione: 23 giugno 1971 Sinossi: Il detective John Klute va a New York per indagare sulla scomparsa del dirigente di una grande azienda: sua unica traccia è un messaggio indirizzato a una prostituta d'alto bordo, Bree Daniels. Klute affitta un appartamento vicino a quello della donna e la spia: lei all'apparenza è un'emancipata femmina che esercita liberamente la propria sessualità a pagamento, ma le sue sedute dal terapeuta mostrano un coacervo di contraddizioni e conflitti. Durante l'indagine portata avanti dall'ispettore, i due si incontrano, scontrano e iniziano una relazione... Noir metropolitano considerato il primo film di un'ideale “trilogia della paranoia” firmata da Alan J. Pakula (gli altri due sono Perché un assassinio e il celeberrimo Tutti gli uomini del presidente), il film che fruttò il primo Oscar a Jane Fonda in originale si intitola semplicemente Klute, il nome del detective interpretato da Donald Sutherland. Sebbene il nostro sappia il fatto suo, al centro della scena c'è però senza dubbio Bree Daniels, prostituta dalla grande ambivalenza psicologica ed emotiva, femme fatale passata al rango di soggetto attivo, capace di leggere gli uomini e carpirne perversioni e desideri in un potenziamento del femminile che tormenta perché difficile da maneggiare. Difficile in primo luogo per la stessa Bree, inquieta e in mezzo a un guado, ma che conduce le “danze” del mistery che si risolve ben prima del finale riservando alla suspense e alle relazioni tra i due protagonisti la vera attenzione. Klute – e noi con lui – è spettatore di un ritratto femminile pieno di volontà, incubi, paure. La paura di un'angoscia esistenziale, di un vuoto e di uno smarrimento unita a quella del restare imprigionata in un rapporto uomo/donna convenzionale. Bree vorrebbe fare la modella, ma fa la prostituta in un mondo di maniaci e manie dentro a un sottobosco cittadino in cui ha trovato una “tana”. Klute la guarda, la assiste e la protegge, forse senza capirla fino in fondo ma dandosi il tono del salvatore, probabilmente momentaneo. L'erotismo di Jane Fonda non è giocoso come in Barbarella ma politico, orientato alla messa in discussione delle dinamiche di genere così come del noir da una prospettiva femminile visto che il suo personaggio può mettere in crisi il maschile riuscendo persino a decifrare indicibili realtà politico/economiche. Per farlo deve ancora collocarsi in un campo seduttivo accettato dall'uomo, ma è lei il mezzo attraverso cui il caso può essere risolto. In questa rilettura del noir classico, Pakula decentra il proprio interesse da colui che dovrebbe essere il protagonista (il detective) riservando il proprio sguardo a una donna che si dimena come una leonessa in cerca di un posto e di una funzione che non siano decisi da altri. Tradotto in italiano con Una squillo per l'ispettore Klute, all'uscita in sala nel 1971 venne contestato dalle femministe americane, che videro nell'oggettivazione della donna/prostituta un'ulteriore rassicurazione per la società maschilista. A ben vedere, sia se letto nella prospettiva dei generi classici sia seguendo la vitalità ansiosa della sua protagonista, il film rimarca piuttosto il bisogno di una ricerca, di un percorso lontano dall'essere portato a termine ma in corso di svolgimento, fatto da una donna per se stessa.

Parole chiave