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Omaggio a Monte Hellman - La sparatoria – The Shooting di Monte Hellman (1966; 82')

Data: 21/01/20

Descrizione

INAUGURAZIONE alla presenza di Rodney FordAddetto Culturale dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia e dei rappresentanti della Cineteca Nazionale e della Casa del Cinema Ospiti d’onore Dario Argento e Giancarlo De Cataldo Omaggio a Monte Hellman La sparatoria – The Shooting di Monte Hellman (1966; 82'); 35mm; v.o.sott.it Titolo originale: The Shooting Regia: Monte Hellman Sceneggiatura: Adrien Joyce (Carol Eastman) Fotografia: Gregory Sandor Montaggio: Monte Hellman Scenografia: Wally Moon Suono: Art Names Musiche: Richard Markowitz Interpreti: Warren Oates, Millie Perkins, Jack Nicholson, Will Hutchins, Charles Eastman, Guy El Tsosie, Brandon Carroll, B.J. Merholz, Wally Moon, William Mackleprang, James Campbell Produzione: Jack Nicholson, Monte Hellman per Proteus Films Durata: 82 minuti Prima proiezione: 2 giugno 1966 Sinossi: L'ex cacciatore di taglie Willet Gashade torna al proprio “campo-base” tra le aride rocce dello Utah. Qui scopre dall'unico rimasto, Coley, che suo fratello è scappato dopo aver sparato a un uomo e al suo bambino, mentre il loro altro socio è stato ucciso la notte precedente da qualcuno che Coley non ha visto. All'indomani dal ritorno di Willet, una bella donna che non vuol rivelare il proprio nome arriva all'accampamento e chiede ai due uomini di scortarla nel deserto. I due sono molto incerti, ma alla fine cedono dietro lauto compenso... La sparatoria viene girato subito prima de Le colline blu negli splendidi paesaggi dello Utah, da cui la troupe e parte del cast (i due film hanno, tra le altre cose, in comune sia Jack Nicholson che la splendida Millie Perkins) si allontanarono solo per alcuni giorni di riposo tra la fine di una ripresa e l'inizio di un'altra. Il mitico Roger Corman aveva infatti messo a disposizione per uno dei “suoi” registi di scuderia, Monte Hellman, 150.000 dollari per due film che costarono 75.000 dollari l'uno. E che Corman fece produrre ai diretti interessati, ossia a Hellman e al promettente attore Jack Nicholson, ritagliandosi il ruolo di supervisore. Il futuro interprete di Shining scrive Le colline blu e Carol Eastman (che sarà sceneggiatrice di Mannequin di Schatzberg) scrive La sparatoria firmandosi Adrien Joyce. Il film, girato in tre settimane, è un sinuoso western-noir in cui del western ritroviamo più le ambientazioni e del noir i rapporti tra i personaggi, il cui numero (visti anche i costi) è ridotto all'osso. Come sarà in Strada a doppia corsia, i protagonisti sono quattro: Willet (il grande Warren Oates) e il suo “sodale” compare imbranato Coley (Will Hutchins) devono guidare nel deserto una bella donna senza nome (la Perkins) che non svela loro le ragioni del viaggio; non lontano dai tre si muove però anche Billy, interpretato da Nicholson che si ritaglia qui la parte del cattivo mostrando già espressioni luciferine che diventeranno celeberrime negli anni. Hellman spoglia completamente il western realizzando un travel movie laconico in cui una femme fatale tiene le briglie della cavalcata mentre gli altri sembrano condannati in partenza come accade anche nella tragedia greca, che risuona nella struttura narrativa. Entrare nell'universo di Monte Hellman da La sparatoria è un'esperienza mirabile perché consente di comprendere la maestria di un regista capace di costruire un'atmosfera carica di tensione, attorno a un racconto fatto di niente, grazie a un'intelligenza spiazzante nella scelta delle inquadrature (il racconto in flashback che Coley fa a Willet, all'inizio del film per spiegargli cosa è accaduto, è un prologo-capolavoro) e nel geniale montaggio dello stesso Hellman. Oltre a dire che La sparatoria è un film magnifico, vale la pena sottolineare la presenza di Warren Oates, uno degli attori più significativi del cinema americano di questi anni e che infatti ritroveremo in ben quattro film di Monte Hellman contenuti in questo omaggio (oltre a La sparatoria, Strada a doppia corsia, Cockfighter e Amore, piombo e furore) e in altri due film di questa retrospettiva, come protagonista in Dillinger di Milius e nel ruolo secondario ma cruciale del padre di Sissy Spacek ne La rabbia giovane di Malick.

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