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Tipologia: Parco regionale urbano

Contatti

Orario

visitabile liberamente tutto l'anno

Informazioni

liberamente fruibile

Descrizione

Posizione geografica: Territorio del comune di Gaeta ( provincia di Latina ) 
Ente gestore: Ente Parco Regionale "Riviera d'Ulisse"

Fitto intrico di vegetazione che si conserva all’interno del perimetro urbano di Gaeta, il Parco di Monte Orlando situato all’estremità dell’omonimo promontorio. I 53 ettari del parco, istituito dalla Regione nel 1986, occupano il versante settentrionale della massa calcarea di Monte Orlando. Nel corso delle ere geologiche la conformazione del terreno si è caratterizzata con profonde spaccature, dando origine ad autentici spettacoli della natura. Da sempre questa zona è stata utilizzata come presidio militare, e durante le dominazioni angioine ed aragonesi, quale roccaforte situata al confine del Regno di Napoli. Alla vegetazione spontanea sono state aggiunte piantumazioni utili per ricavare legname da utilizzare per costruzioni militari, come il rimboschimento di 40.000 alberi effettuato dai Borboni nel 1850, prevalentemente con pini e querce non originarie, che hanno “inquinato” la popolazione naturale, ma hanno creato un rigogliosissimo bosco.
Ancora oggi la natura calcarea del tereno favorisce lo sviluppo di una bellissima macchia mediterranea. Sono presenti bellissimi esemplari di carrubo che costituiscono una delle stazioni più settentrionali della costa tirrenica. Un intreccio particolarissimo si crea tra il pino d’Aleppo, il leccio, la sughera, la roverella, il lentisco, il mirto, la ginestra, la filirea, l’euforbia ed il cisto nelle tre varietà comune, marittimo e rosa. Una menzione a parte merita la palma nana, unica specie di palma che cresce spontanea in Europa a ridosso delle falesie.
La fauna si caratterizza soprattutto per la presenza di avifauna, migratoria e non, rappresentata da gabbiani, upupe, ghiandaie marine e rondoni, mentre numerosissimi passeriformi allietano l’aria con illoro canto. Una coppia di falchi pellegrini nidifica sulle falesie. Nel sottobosco si aggirano piccoli roditori come i moscardini, le arvicole, i ricci.

Percorsi
Arrivati al Santuario della SS. Trinità, si inizia con la visita alla Montagna Spaccata, la spettacolare faglia che taglia in due la roccia calcarea del promontorio, arrivando fino al mare e che la tradizione vuole originata dal terremoto che scosse la terra quando Cristo spirò sulla croce. Dalla terrazza costruita sopra la Cappella di S. Filippo Neri, sospesa a metà della spaccatura, si possono ammirare dei bellissimi esemplari di palma nana che sporgono dalle pareti rocciose a strapiombo sul mare. Risalendo e svoltando a destra prima del cancello d’uscita si raggiunge la Grotta del Turco
Dopo la risalita, riprende il sentiero subito a sinistra, oltrepassando un cancello che i frati del convento tengono sempre aperto e ci si inoltra nel bosco, non senza prestare attenzione alle mura romane, ultimi resti di una villa attribuita a Lucio Munazio Planco (I sec. A.C.).
Dopo una piccola serie di tornanti, il sentiero si apre su una vecchia strada asfaltata, chiusa al traffico da quando è stato istituito il parco. Procedendo verso destra, si intravede subito, sebbene in parte nascosto dalla vegetazione, l’ingresso della polveriera Carolina, una delle numerose strutture militari edificate durante la dominazione borbonica. Le opere di fortificazione del promontorio furono iniziate da Ferdinando il Cattolico e terminate nel 1530 da Carlo V, che fece costruire un imponente sistema di mura difensive, visibili ancor oggi, a ridosso delle falesie, rendendo il promontorio praticamente inespugnabile dal mare. A Ferdinando IV è invece attribuita la costruzione, nella seconda metà del 1700, delle polveriere Torre d’Orlando, Carolina, Ferdinando e Trabacco, con una capienza complessiva di 27 mila quintali di polvere. Una potenza di fuoco immensa per l’epoca. Dopo la sosta alla polveriera Carolina, si prosegue a destra fino a giungere d una biforcazione, e lì si prende il sentiero che sale a sinistra giungendo ala polveriera Ferdinando. Lungo il percorso sono ancora visibili resti di costruzioni romane inglobate nella tenuta di L. M. Planco. Visitata la polveriera e ritornati alla biforcazione, si prende il sentiero che scende e che conduce all’ultima delle polveriere ancora visibili, la Trabacco. Si gode da qui, a ridosso della falesia che cade a strapiombo nel mare, una veduta meravigliosa che spazia dalle isole ponziane fino ad Ischia. Si ritorna indietro e si prosegue lungo la strada asfaltata che ridiscende verso il Santuario della Trinità. Lungo il percorso, che si snoda tra un fittissimo bosco di lecci, si possono notare altri resti delle fortificazioni borboniche e di gallerie scavate nel monte ad uso militare. Per chi volesse allungare la passeggiata, si può prendere uno dei numerosi sentieri che salgono al mausoleo di L. M. Planco.
Il punto di partenza è il Santuario della SS. Trinità che si raggiunge dal centro di gaeta percorrendo Via Munazio Planco e seguendo le indicazioni poste lungo la strada. La macchina si può posteggiare nel parcheggio antistante il Santuario. Altro punto di partenza si trova nella parte antica della città di Gaeta ( Gaeta Vecchia )
Tutto il percorso si snoda per una lunghezza di circa quattro chilometri e mezzo e si compie agevolmente in circa tre ore di cammino.
Il Parco di Monte Orlando comprende anche un tratto di costa rocciosa ed un' area marina protetta, con falesie che salgono fino a 30 metri; qui è ubicata la famosa "Grotta del Turco". Il fondale marino parte da un minimo di 2 metri fino a un massimo di 18 metri. Verso il largo il fondale raggiunge i 40 metri. La parte a terra è ricoperta dalla macchia mediterranea.
La vegetazione acquatica comprende le alghe brune e rosse, lattuga di mare, cladofora e un'importante prateria a Posidonia oceanica. Per la fauna sono presenti spirografi, gorgonie, margherite e pomodori di mare, attinie, nudibranchi, stelle marine, gasteropodi, bivalvi, polpi, piccoli crostacei, aragoste, lepri marine, fiocchi di mare (Anellidi), spugne e la Pinna nobilis. Tra i pesci vanno segnalati: orata, triglia, tordo d'alga, sarago, donzella, scorfano, cernia, corvina, fragolino, spigola. Non è raro incontrare esemplari di cavalluccio marino. Mentre la flora terrestre comprende ambienti della macchia e della gariga; tra le specie più interessanti va segnalata la palma nana. Il falco pellegrino e il passero solitario nidificano sulle falesie.
L'area  riserva marina si estende per 295.000 mq. antistante il Parco regionale Urbano di Monte Orlando.

Nei periodi estivi e di vacanza è disponibile un servizio navetta giornaliero dalla sede del Comune di Gaeta (p.zza Roma), negli altri periodi dell'anno si può richiedere contattando l'Ente Parco Regionale Riviera d'Ulisse ( 0771 743070 )

Servizi

» Sentieri natura

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Data di ultima verifica: 14/06/23 14:04