Orario
Domenica 21 ottobre 2018
dalle 16:00 alle 20:00
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Descrizione
Il “fundus” di Boccea fu proprietà del Capitolo di San Pietro già dall’anno 854. Divenuto castrum tra l’Xl e il XII secolo, l’edificio si attesta quindi come uno dei più antichi castelli suburbani dell’area laziale. Oggi, oltre ai cunicoli e alle gallerie, ne resta solo il torrione, la cui struttura originaria è ben riconoscibile malgrado le modifiche apportate nei secoli.
Il “Fundus Buccia” è menzionato per la prima volta nel 1158 in un atto di donazione al monastero di San Martino. Un antico documento dell’archivio Vaticano rileva che nel 1166 parte del castello e del fondo divenne proprietà di Cencio e Pietro, figli di Pietro di Cencio, che la cedettero al fratello Tebaldo. Un diploma sanatorio del 1240 nomina espressamente il “castrum Buccege”, definendolo contornato da fondi considerevoli (tenimenta) e confinante con le tenute di Castel di Guido e di Tragliata.
Nel 1270, la proprietà fu governata da un tal Carbone; nel 1341 il castrum fu saccheggiato e distrutto da Giacomo Savelli, figlio di Pandolfo, ma la proprietà era ancora del capitolo di San Pietro, per cui papa Benedetto XII esortò il Savelli a risarcire i danni.
Nella seconda metà del XVI secolo il Casale risulta essere dapprima di Riccardo Mazzatosti e poi dell’ospedale Santo Spirito in Sassia. All’inizio del ‘600 è indicato nuovamente come appartenente al Capitolo di San Pietro e tale rimarrà fino agli inizi del XX secolo.
Una modifica del tracciato stradale della Via di Boccea provocò l’isolamento dell’antico casale (dal cui castrum originario prendeva nome la strada) a vantaggio dei nuovi edifici di uso agricolo eretti tra il 1700 e il 1800. Nel 1898 il fondo fu diviso in proprietà tra gli eredi Sforza, enfiteuti del Capitolo di San Pietro.
Recentemente l’Azienda Laghi del Salice ha provveduto ai lavori di restauro e ricostruzione e oggi provvede alla manutenzione del sito, adibito ad attività di alloggio con ristorazione.