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Data: da 05/10/18 a 18/11/18

Orario

Dal 5 ottobre al 18 novembre 2018
venerdì e sabato ore 21:30 
domenica  ore 18:30

La programmazione potrebbe subire modifiche o annullamenti. Si consiglia di verificare il sito e/o la pagina facebook del teatro.

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Giacinto Carini, 78
Zona: Quartiere Gianicolense (Roma ovest)

Informazioni

Intero: € 12,10

Contatti

Descrizione

Di Paolo Logli
regia Norma Martelli
con Claudia Campagnola

La guerra e in particolare il primo conflitto mondiale visto dagli occhi di una ragazza, una "portatrice carnica" una di quelle donne che all'alba di ogni giorno riempivano le loro gerle di granate, cartucce, medicinali, viveri, se le caricavano in spalla e sotto un peso di 30-40 chili, in piccoli gruppi salivano a piedi su per i sentieri fino alle trincee in quota, dove molto spesso combattevano i loro mariti, fratelli, figli.
La Carnia, regione alpina del Friuli è ed era una zona impervia, dal fondo valle dove erano dislocati i magazzini e depositi militari, fino alla linea del fronte in montagna dove gli uomini combattevano, non esistevano rotabili per il transito di automezzi e per raggiungere le trincee si potevano seguire a piedi solo sentieri e qualche mulattiera.

Gli uomini erano tutti al fronte e le donne dei paesi a valle, avvertendo la gravità della situazione, non esitarono ad aderire all'invito che veniva loro rivolto dal Comando Militare, per trasportare a spalla quanto occorreva agli uomini della prima linea. Per ventisei mesi, dall'agosto del 1915 all'ottobre del 1917 si costituì un vero corpo di ausiliarie formato da donne dai 15 ai 60 anni di età, le portatrici carniche furono chiamate.

Il racconto della giovane protagonista di "Un attimo prima" è un vero e proprio rosario di pensieri che si snoda lungo il tempo ipotetico della salita, rosario in cui i ricordi si sovrappongono al presente. Lassù ci sono le trincee, laggiù c'è il paese. Lassù ci sono gli uomini, laggiù c'è casa. Il racconto è un filo di pensiero che collega questi due poli, una voce isolata, un grido di amore per le vette e per l'erba dei crinali, per le nuvole di un cielo azzurro come la porcellana, che risuona sulla valle, un desiderio di vita e di amore che si fa strada in mezzo allo scenario insensato della guerra.
L'attrice in scena, si muove in un labirinto sonoro dove si sovrappongono melodie sognate, aspri silenzi, dove il ricordo di vecchie ballate si confonde al suono sordo di un mortaio o al sibilo frusciante di una schioppettata.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 02/08/18 15:52