Orario
Dal 23 al 25 Novembre 2018
Ore 21.00
Domenica ore 18.00
Sala B
Ospitato in
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Descrizione
Sugo finto
Testi, Adattamento e Regia Giorgia Passeri
Con Antonella Alfieri, Maria Berardini, Pino Loreti
Musiche Originali Franco Marcangeli
Perche' Gianni Clementi? Perche' è '"fenomeno teatrale" per quantità di testi messi in scena, sempre caratterizzati da un ironico divertimento e dalla sua profonda psicologia.
La scelta espressiva del ‘romano’ per raccontare la vicenda che ho scelto di rappresentare si inquadra nell’esigenza di trovare un linguaggio che riuscisse a mettere in risalto il sanguigno approccio alla vita delle protagoniste e romane veraci lo sono davvero le due sorelle Pasquini, che trascorrono la loro esistenza all’insegna di una quotidiana monotonia, colorita solamente dal battibecco continuo.
Una piccola grande commedia attuale, vivace, profonda, dove ognuno di noi può ritrovare qualcosa che gli appartiene perchè Immacolata (così ribattezzata nella nostra interpretazione) e Rosaria vivono proprio lì, dietro l’angolo ed è come fossero le frange più appartate delle nostre famiglie, quelle delle case cupe e stantie, quelle che, a torto o ragione, rifiutano di evolversi e seguire il flusso dei cambiamenti.
Il testo apre una finestra su due vite veramente agonizzanti, eppure risulta nonostante un drammatico evolversi della vicenda di una comicità irresistibile. Lo stile è quello della vecchia tradizione italiana dei battibecchi le attrici Antonella Alfieri e Maria Bernardini e la regia della sottoscritta porgeranno, così, insieme alle musiche originali composte appositamente dal maestro Franco Marcangeli ed interpretate da Pino Loreti, un pacchetto confezionato e rifinito in tutte le sue parti. Il pubblico seduto può davvero lasciare che tutto arrivi dal palco: la vita delle due sorelle ( l’una tirchia e restia ad aprirsi al mondo e l’altra, più sognatrice ma pigra e repressa ) scivola via tra le quattro mura domestiche e quelle del piccolo negozio di merceria ereditato che conducono, la loro e'un’esistenza semplice e riservata ma intrisa di grande umanità.
Gli incontri – scontri si susseguono su ogni cosa, su ogni aspetto della convivenza le attrici dovranno esprimere due modi diametralmente opposti di intendere la vita, il mondo, la società, due visioni del mondo che propongono tante tipologie umane e tanti stereotipi.
Nel finale necessario al mio personale lieto fine (sempre e comunque) il sopraggiungere della malattia di Rosaria e le amorevoli cure prestate da Immacolata riporteranno entro i canoni del vincolo di sangue ancestrale il loro rapporto, giunto fisiologicamente altrimenti ad un punto di non ritorno. L’amore vince così sul male e sulla solitudine.