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Data: da 26/10/17 a 29/10/17

Orario

dal 26 al 29 ottobre 2017
giovedì, venerdì e sabato ore 21.00domenica ore 17.30

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Francesco Redi, 1/a
Zona: Quartiere Nomentano (Roma nord)
nei pressi di Via Nomentana all'altezza di Viale Regina Margherita

Informazioni

Intero: € 19,00
Ridotto: € 15,00
Studenti: € 13,00

Abbonamenti: http://www.teatroarcobaleno.it/?q=content/abbonamenti-stagione

Fino ad un'ora prima dello spettacolo è applicata la prevendita di €1,00

Contatti

Telefono: 06 44248154

Descrizione

di Leone Tolstoj
Versione teatrale e Regia Alvaro Piccardi
con Alvaro Piccardi
Scene e Costumi Lorenzo Ghiglia - Musiche L. Van Beethoven
Produzione TEATRO BIONDO PALERMO

La sonata a Kreutzer, che vide la luce nel 1889, è certamente la più sofferta e drammatica di tutte le opere di Tolstoj dopo la svolta spirituale del 1880. Si sono voluti vedere in quest’opera forti elementi autobiografici (in quegli anni effettivamente la moglie di Tolstoj si invaghì di un musicista che frequentava la sua casa), ma la grandezza di Tolstoj sta nell’avere inventato un personaggio, una storia che diventa proiezione potente del tumulto del suo animo e dei suoi sentimenti.
Un uomo ha ucciso la moglie. Viene processato e assolto. La legge dell’epoca riconosce ampie attenuanti per il delitto di gelosia. Ora è libero. Racconta la sua storia, l’incontro con la moglie, il matrimonio, le ragioni, le sue ragioni del delitto. E’ destinato a raccontare, a rivivere. Ripercorre il tragitto: le sue idee sul matrimonio, sulla sessualità, sull’amore, la necessità di una delirante teoria della castità come unica possibilità di uscire dal conflitto fra i sessi, a costo dell’estinzione del genere umano. I motivi che lo hanno portato all’omicidio: la nausea del matrimonio, la gelosia nei confronti della moglie, il rapporto di lei con un musicista, la sua infatuazione, l’ebbrezza di lei nel suonare “La sonata a Kreuzer” con il presunto amante, l’odio invece del protagonista nei confronti della musica, sollievo per l’anima ma anche elemento di corruzione dell’anima stessa.
La storia di un’ossessione…l’ossessione della donna, l’incapacità di riconoscere la donna come essere umano, ma solo come oggetto di desiderio. Solo dopo morta il protagonista ammette “Guardai il viso di lei, livido e gonfio, e per la prima volta mi dimenticai di me, dei miei diritti, del mio orgoglio, e per la prima volta vidi in lei una creatura umana.”
Solo dopo averle dato la morte appunto. Uno spettacolo forte, violento, emotivo.
Il viaggio di una attore nella zona di confine fra realtà e allucinazione, fra l’esplosione dei sentimenti e il freddo e delirante argomentare, una ricerca delle vibrazioni più intime e interiori dell’animo umano al servizio delle necessità del personaggio e di un grande testo di un grande autore del passato: un testo ancora oggi vivo e palpitante in grado di illuminare in modo potente zone inquietanti e scomode della nostra esistenza.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 25/10/17 16:21