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Data: da 08/10/19 a 27/10/19

Orario

dal 8 al 27 Ottobre 2019

8, 9, 10, 11 ottobre 2019 - ore 21.00
sabato 12 ottobre 2019 - ore 17.00 e ore 21.00
domenica 13 ottobre 2019 - ore 17.00
15, 16, 17, 18 ottobre 2019 - ore 21.00
sabato 19 ottobre 2019 - ore 17.00 e ore 21.00
domenica 20 ottobre 2019 - ore 17.00
mercoledì 23 ottobre 2019 - ore 17.00
24, 25, 26 ottobre 2019 - ore 21.00
domenica 27 ottobre 2019 - ore 17.00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via della Mercede, 50
Zona: Rione Colonna (Pantheon-Montecitorio-Barberini) (Roma centro)

Contatti

Descrizione

Santo Piacere
Dio è contento quando godo

di Giovanni Scifoni
scritto da Giovanni Scifoni
supervisione artistica Daniele Monterosi
danzatrice Anissa Bertacchini


Non c’è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una verità assoluta?
Come la mettiamo con il VI Comandamento?
Tutti dobbiamo fare i conti con la nostra carne e troppo spesso i conti non tornano.
Anima e corpo sono in guerra da sempre, alla ricerca di una agognata indipendenza. Come in tutte le guerre, nel tempo mutano le strategie e i rapporti di forza. Ma noi, credenti, bigotti o atei incalliti, continuiamo ad inciampare nelle nostre mutande, tra dubbi e desideri.
Scifoni ha un piano: porre fine all’eterno conflitto tra Fede e Godimento e fare luce su una verità definitiva e catartica, dove l’anima possa ruzzolarsi sovrana nel sesso e il corpo finalmente abbracciare l’amore più puro, in grazia di Dio.
Sequestra così il pubblico e lo pone al centro di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi, ragioni e sentimenti della fauna umana, oscillando come un esilarante pendolo tra gli estremi del sesso e della Fede, in metamorfosi continua tra i suoi personaggi, il morigerato Don Mauro, schiavo di un catechismo improbabile, e l’illuminato Rashid, pizzettaio musulmano modernista.

In un flusso di coscienza tempestoso e irresistibile, alto e comico al contempo, Scifoni fa rimbalzare Papi e martiri, santi e filosofi, scimmioni primitivi e cardinali futuribili, anni ’80 e Medioevo, dribblando continuamente la tentazione di un meraviglioso e furastico corpo femminile che incombe sulla scena a intervalli regolari per saggiare l’effettiva disintossicazione da sesso del pubblico.
Liberandosi di pregiudizi, luoghi comuni e vestiti, Scifoni ci trascina seminudo a riva con l’ultimo sorprendente quadro, che sembra mettere finalmente d’accordo Piacere e Santità: un ballo lento degli affetti e dei ricordi che ci farà uscire, dopo tante risate, con le lacrime della commozione.


Produzione di Oti Officine del Teatro Italiano 

Parole chiave

Data di ultima verifica: 14/10/19 17:27