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Data: da 16/11/18 a 18/11/18

Orario

da venerdì 16 a domenica 18 novembre 2018
Ore 18.00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Giacinto Carini, 78
Zona: Quartiere Gianicolense (Roma ovest)

Contatti

Telefono: 06 5881021

Descrizione

Minefield Lola Arias

Arriva dall'Argentina (Buenos Aires) la scrittrice, regista, cineasta, artista visiva e performer Lola Arias.La "storyteller" (come ama definirsi) che ha incentrato tutto il suo percorso artistico sul racconto della realtà e sul limite che separa la rappresentazione dalla vita, la biografia personale da quella collettiva, presenta in prima nazionale al Teatro Vascello dal 16 al 18 novembre il suo MINEFILED (Campo Minato), racconto dei segni indelebili lasciati da ogni guerra.


Osannato dalla stampa internazionale (Time Out, The Daily Telegraph, Brodway World, Metro, Financial Times, London Evening Standard) lo spettacolo riunisce in scena reali veterani argentini e inglesi della Guerra delle Malvinas per esplorare ciò che è rimasto nella loro mente ben trentasei anni dopo. Sullo sfondo la memoria di due popoli che sulla scena si confrontano alla ricerca di un dialogo, di un nuovo conflitto o forse di una riconciliazione; la storia di un territorio geografico così lontano dal nostro ma capace di rendersi simbolo universale delle tracce terribili lasciate da ogni conflitto. Perché ciò che muove Lola Arias è la necessità di costruire memorie condivise.

L'unica cosa che hanno in comune questi uomini è il loro essere veterani. Ma cos'è un veterano? Un sopravvissuto, un eroe, un pazzo? E soprattutto, vecchi nemici possono trovarsi insieme per raccontare la stessa storia? «Ci sono voluti due anni per scegliere questi sei performer» racconta la Arias «un tempo durante il quale ho studiato, fatto ricerca e intervistato ben settanta veterani. Anche se è stata una guerra breve, durata due mesi, quella delle Malvinas ha comunque causato circa 670 morti. Oggi quello di queste isole è un tema ancora scottante, soprattutto in Argentina, dove continuiamo a rivendicare il diritto alla sovranità su questo territorio. Considero MINEFIELD (Campo Minato) anche un esperimento sociale, che consiste non solo nel portare queste persone in scena ma anche nel fare in modo che si ascoltino. È possibile incontrarsi e tornare indietro con la memoria al tempo della guerra per cercare di ricostruire cosa è successo e perché è successo? Ciò che si vede in scena nasce da un processo lungo che ha condotto questi ‘non professionisti’ a conoscere e far proprie le pratiche attoriali. In questo caso, la musica live ha avuto un ruolo molto importante. Abbiamo suonato insieme, il che ci ha permesso di comunicare senza l’uso della parola. In effetti, uno degli ostacoli maggiori è stata proprio la lingua. Nessuno parlava la lingua dell’altro.

Vi sono stati momenti particolarmente emotivi o difficili durante le prove, molti alti e bassi. Riportare a galla la memoria è prima di tutto un processo emotivo, amplificato dal dispositivo teatrale che mette insieme le due parti opposte dello stesso conflitto. Non sono mancati momenti d’irritazione o tentativi di abbandono, ma anche reale connessione e comprensione. E questo lungo processo continua, durante le repliche, con la condivisione del palcoscenico, con la condivisione del tempo quotidiano della tournée che è caratterizzato da un continuo vivere insieme

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Data di ultima verifica: 16/11/18 12:36