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Data: da 26/05/20 a 31/05/20

Orario

Dal 26 al 31 maggio 2020

ore 21.00
domenica ore 18.00

Ospitato in

Indirizzi

Indirizzo: Lungotevere Vittorio Gassman, 1
Zona: Quartiere Portuense (Roma ovest)
(già lungotevere dei Papareschi)
Ingresso disabili: Via Luigi Pierantoni, 6
Zona: Quartiere Portuense (Roma ovest)

Contatti

Descrizione

Giulio

di Valeria Raimondi e Enrico Castellani / Babilonia Teatri
cast in via di definizione

Valeria Raimondi e Enrico Castellani si confrontano con la vicenda Regeni nel nuovo spettacolo Giulio, intitolato allo studente torturato e ucciso al Cairo nel febbraio 2016. Un’indagine risoluta sulla linea di confine fra informazione e propaganda, fra potere e delitto, fra ragione di Stato e diritti inviolabili, che si interroga sull’apparato della legge, sulla violenza e sul significato profondo dell’essere liberi cittadini in un libero Stato.
La nuova creazione di Babilonia Teatri approda a Roma per parlare di Giulio Regeni, lo studente italiano torturato e ucciso al Cairo nel febbraio 2016, il cui corpo vessato è divenuto il simbolo di coraggio, di libertà, ma anche delle profonde contraddizioni che gravano sul nostro tempo. Valeria Raimondi e Enrico Castellani si interrogano con questo spettacolo su cosa sia la guerra oggi, su quale sia il confine tra guerra e terrorismo, tra informazione e propaganda, tra potere e diritto, tra ragione di stato e diritti inviolabili. «Giulio Regeni ci interroga sul concetto di responsabilità, di umanità, di forza – dichiarano gli autori – concetti e questioni che attraversano le nostre vite. Concetti e questioni che attraversano tutta la letteratura e tutto il teatro dai greci a Shakespeare fino a noi. Giulio Regeni è un punto di partenza per riflettere su tutto questo.
Per farlo a partire dalle carte processuali. Dagli atti, dai dibattimenti, dai giornali. La forma processo ci interessa per la sua grande forza teatrale. È da questa forma che vogliamo partire per costruire uno spettacolo che sulla forma forense inserisca degli inserti che, come squarci suuna tela, proiettino colpi di luce improvvisa in grado di mettere in discussione un percorso che può sembrare già scritto e obbligato su binari dati. Giulio Regeni ci mette davanti a una morte violenta. Ci mette davanti l’immagine, la gigantografia, di un corpo tumefatto per farne l’emblema delle crepe del sistema Stato. Del sistema che regola le relazioni tra Stati. Per interrogarci su quali siano le priorità e quali i valori che lo Stato pone a suo fondamento. Quali gli obiettivi che persegue e i diritti che tutela. Chi serve chi. Chi difende chi. Chi giudica chi. Chi si occupa di chi. Viviamo in uno Stato di diritto, in uno Stato le cui istituzioni sono atte a far valere tale diritto. Crediamo nei diritti e nelle istituzioni. Crediamo che errare sia possibile. Crediamo nella giustizia. Crediamo che a volte la legge e tutto il suo apparato perdano il contatto con la realtà, con le persone, con la giustizia, con il dolore. […] Crediamo che le risposte che lo stato sa offrire alle criticità che la nostra società crea siano troppo spesso deboli, inefficaci, coercitive, punitive. Quasi mai costruttive, educative, adeguate. Crediamo che fare di un caso una guerra di religione sia semplicistico. Crediamo che Giulio Regeni ci interroghi sulla nostra debolezza. Sulla debolezza di uno Stato che non sa dare delle risposte trasparenti. Su delle istituzioni che si contraddicono e si insultano. Su delle istituzioni che latitano. Vogliamo fare uno spettacolo per raccontare tutto questo. Per raccontare come il nostro essere cittadini liberi in uno Stato libero incontri e si scontri con delle dinamiche da vittima e carnefice. Con delle dinamiche che ledono, offendono e giocano con la dignità delle persone. Crediamo che questo non sia mai ammissibile e che valga sempre la pena di ribadirlo con forza e determinazione. Per non smettere di essere cittadini liberi in uno stato libero».

Produzione Teatro Metastasio di Prato con Babilonia Teatri

Parole chiave

Data di ultima verifica: 16/01/20 13:56