Orario
Sabato 19 maggio 2018 ore 21.00
Sezione Monologhi/Performance
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Descrizione
Testo Elena D'Angelo
regia Elisabetta Lapadula
con Nina Martorana
Il lavoro sulla messa in scena recupera l’immaginario foucaultiano del Panoptycon: sorvegliare e punire. Nel caso del saggio di Foucault esiste un’entità superiore, supposta o reale, delegata al controllo continuo dei prigionieri rinchiusi in un carcere ideale. Nel testo, la protagonista è carceriera di se stessa: chiusa nella gabbia domestica, riesce paradossalmente a liberare gli abissi della sua emotività in un continuo discorso col pubblico. I limiti fisici imposti dalle geometrie dello spazio rendono più facile questo processo di dispiegamento interiore.
La delusione amorosa è un tema scivoloso, si rischia sempre di cadere nel patetismo e nell’autocompatimento. L’idea registica vuole adottare un punto di vista analitico, lucido e per questo usa la scena come strumento di un’analisi disincantata e ironica della realtà.
Per evitare il predominio del dramma amoroso, l’attenzione del fuoco narrativo si sposta di volta in volta su temi collaterali: il ritorno, lo scontro generazionale, l’inadeguatezza di fronte a se stessi e al proprio futuro.
Questo inedito approccio si traduce nelle forme e negli spazi di una scena liberamente abitata dalla protagonista, traduzione claustrofobica di un domestico che si fa pubblico.