060608

Associazione Circolo Gianni Bosio

Il 3 ottobre 2013, 368 persone morirono nel naufragio di un’imbarcazione carica di migranti al largo di Lampedusa. Da allora, altre tragedie, con vittime anche più numerose, si sono succedute nel mare Mediterraneo, ma la data del 3 ottobre segnò una presa di coscienza irreversibile: da quel momento è stato impossibile pensare che la storia delle migrazioni e del colonialismo non sia parte cruciale della memoria storica e della coscienza del nostro paese. Tanto più questa data fa parte del nostro Calendario Civile in quanto l’Eritrea è un ex colonia italiana, e fu in un altro 3 ottobre, quello del 1935, che ebbe inizio l’invasione italiana dell’Etiopia.

Perciò segniamo il 3 ottobre come una data essenziale di un Calendario Civile che non è fatto solo di date istituzionali o già consolidate, ma è il risultato di una storia che ancora continua e di una memoria in perenne formazione. Da anni il Circolo Gianni Bosio lavora a un progetto di ricerca e di diffusione delle musiche migranti. L’abbiamo chiamato “Roma forestiera” proprio perché sono i “forestieri”, i nuovi italiani di cui il 3 ottobre è un simbolo, a dare forma e speranza a un’Italia democratica e antirazzista. Il concerto del Teatro Quarticciolo vedrà in scena alcuni di loro – Hevi Dilara e Abdurrahman Ozel, dal Kurdistan; Madya Diebate, Youssou Thioune e Dawda Sow dal Senegal; Roxana Ene, dalla Romania; Sushmita Sultana, dal Bangla Desh – insieme con il Coro Multietnico Romolo Balzani diretto dalle stesse Roxana Ene e Sushmita Sultana, e in dialogo con due delle più grandi voci della nostra musica popolare, Sara Modigliani e Giovanna Marini.