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Data: 01/06/22

Orario

Mercoledì 1° giugno 2022
ore 21.00

Sala piccola


Informazioni

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Descrizione

Billie la frivola

drammaturgia, regia e spazio di Rosi Giordano
con Anna Rita Del Piano e Michela Lombardi
pianista Riccardo Fassi
musiche e arrangiamenti Riccardo Fassi
filmati d’epoca ed editing video a cura di Massimiliano Michetti
fonica e illuminotecnica Fabrizio Murgante                                           

MacroRitmi Associazione Culturale

Billie Holiday è una figura indelebile nella storia del blues e jazz. Cantava dell’amore ma anche delle ingiustizie e della libertà da selvaggia fanciulla del quartiere nero di Baltimora qual’era. Leggera e atipica sapeva dare una naturalezza unica ad un’azione come il cantare. Spirito libero e ingenuo, dolce e geniale, fanciullo e sregolato. Il suo modo di cantare era lento, pigro, strascicato e molti critici hanno affermato che il blues ha avuto un ruolo minimo nel suo repertorio… lei combinava il suo “modo” alle canzonette e le trasformava in qualcosa di unico: sincerità espressiva e rara capacità di drammatizzare attraverso la frase musicale caricando, la banalità delle canzoni d’amore di moda, di un misterioso potenziale che inquieta, caratteristico del blues. La scrittura testuale è elaborata con una impronta che ricalca i testi delle canzoni riguardo alla sintesi, alla ricerca della metafora, alternando riflessioni ad emozioni con frasi asciutte e ritmiche. Lo spettacolo è elaborato sulla capacità che hanno musica, canto e recitato di amalgamarsi e definire un messaggio unico ma non tradendo gli specifici segni espressivi che li determinano. Le intersezioni tra racconto e canzoni non seguono un filo cronologico ma un filo emozionale mentre i momenti di vita in scena si muovono secondo una successione temporale. La scena è essenziale, alla ricerca dell’aspetto lineare delle forme nello spazio più che della massa. Cinque sedie in scena, non utilizzate esclusivamente come sedute ma tendono a rappresentare, simbolicamente, i passaggi di condizione, di status e di relazione della Holiday nei diversi momenti di vita. Nello spazio scenico si succedono filmati che ci parlano dell’America, dagli anni ’30 alle soglie degli anni ’60, rilevando l’emarginazione del popolo nero di cui la Holiday ne rappresenta il riscatto, nonostante le umiliazioni e limitazioni che subì nel suo percorso professionale e di donna, filmati che leggono le città che l’hanno accolta e rifiutata, denigrata ed esaltata.

Il programma potrebbe subire variazioni

Parole chiave

Data di ultima verifica: 13/05/22 11:07