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Data: da 29/09/21 a 13/02/22

Orario

Dal 29 settembre 2021 al 31 gennaio 2022 - Prorogata fino al 13 febbraio 2022

Dal martedì alla domenica ore 10.00 alle 20.00 (Ultimo ingresso ore 19.00)
Chiuso lunedì

 

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via di Montecatini, 17
Zona: Rione Colonna (Pantheon-Montecitorio-Barberini) (Roma centro)

Informazioni

€ 6,00 intero
€ 3,00 ridotto
- valido per giovani fino a 26 anni, adulti oltre i 65 anni, forze dell’ordine e militari con tessera, studenti universitari con libretto, giornalisti con tessera, titolari di apposite convenzioni: (Fai, La Feltrinelli, Biblioteche di Roma, Touring Club Italiano, LUISS).
Gratuito
- valido per bambini sotto i 6 anni, visitatori diversamente abili incluso 1 accompagnatore, 1 accompagnatore per ciascun gruppo prenotato, membri ICOM, Guide Turistiche Regione Lazio con patentino (si concede un solo ingresso)

Contatti

Descrizione

Prima mostra monografica di Quayola (1982), artista romano di origine e londinese di adozione, tra gli esponenti più importanti della media-art a livello internazionale.
Quella di Palazzo Cipolla è la cornice ideale per esporre l’arte di Quayola, da sempre animata da un confronto permanente tra l’educazione classica e l’uso quotidiano dei mezzi di espressione visiva più futuristici.
La mostra abbraccia quasi tutta la produzione dell’artista, ospitando opere realizzate tra il 2007 e il 2021, un viaggio immersivo nella vera essenza della sua arte computazionale. Il progetto espositivo si sviluppa in tre aree tematiche: iconografia classica, sculture non finite, e tradizione della pittura di paesaggio.
Avvalendosi di sistemi robotici di intelligenza artificiale e stringhe di codice generativo, Quayola ricodifica la storia dell’arte attraverso una nuova prospettiva, utilizzando un linguaggio innovativo capace di riflettere la sua visione poetica del mondo digitale. L’artista esplora le infinite possibilità di formalizzazione dell’idea creativa attraverso la moltitudine di opportunità che la tecnologia gli offre. Il processo di ricerca diventa così la base dell’opera d’arte stessa.
Quayola non utilizza gli algoritmi solo o semplicemente per creare delle opere d’arte, ma ci restituisce strumenti indispensabili di lettura della nostra società contemporanea. Dipinti rinascimentali e del barocco sono trasformati in complesse composizioni digitali attraverso metodi computazionali, e sculture ispirate alla tecnica michelangiolesca del non-finito sono scolpite mediante mezzi robotici. Seguono rappresentazioni della natura, prodotto di un’arte generativa che evidenzia l’affascinante – benché paradossale – somiglianza tra il
mondo naturale e quello digitale. Sviluppando un corpo di lavoro che assume sia una forma immateriale (come i video) che materiale (come le stampe o le sculture), l’artista ci illumina sul paradosso dell'immaterialità che è di fatto una nuova forma di materialità.

La mostra è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia ed è curata da Jérôme Neutres e Valentino Catricalà

Parole chiave

Data di ultima verifica: 01/02/22 09:21