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Data: da 13/02/16 a 11/04/16

Orario

Dal 13 febbraio all'11 aprile 2016
Aperto da lunedì a venerdì dalle ore 15.00 alle 19.30 su appuntamento

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via del Corso, 440
Zona: Rione Colonna (Pantheon-Montecitorio-Barberini) (Roma centro)

Informazioni

Modalità di partecipazione: Ingresso gratuito, Prenotazione obbligatoria

Contatti

Telefono: +39 06 90201949
Sito web: www.corso440.com

Descrizione

La mostra, a cura di Eleonora De Filippis, presenta 15 opere su tela, tra cui molti inediti, dell'artista romano Marco Verrelli.

Il Metaluogo è un luogo “altro”, un luogo al di là della realtà. Lo spazio circostante viene rielaborato dall’artista, viene “distillato” da tutto ciò che è superfluo, inutile, per diventare esso stesso strumento attraverso il quale si entra in un’altra dimensione.
 
Ecco gli aerei a elica, icone della sua infanzia, che diventano oggetti significanti del viaggio. Aerei di diverse fogge e colori che volano “immobili”, sospesi tra le nuvole. Aerei che vengono raffigurati da Verrelli senza pilota perché non hanno storia né tempo. Ciò che interessa all’artista è l’aspetto simbolico ed evocativo di questi straordinari strumenti dell’ingegneria umana che sfidano l’ingegneria della natura, superano il limite. Aerei protagonisti, che l’artista trasforma in scintillanti cavalieri duellanti, in simboli salvifici, in metafore del destino e dell’ineluttabilità. 

Ancora, il viaggio inteso come esplorazione è alla base dei suoi straordinari fari, divenuti oramai segni distintivi della sua produzione. Anche in questo caso Verrelli parte da fari reali, nobili strumenti di orientamento di un tempo passato. Fari rappresentati come invenzioni simboliche che richiamano di volta in volta l’iconica Torre di Babele, un minareto o un castello incantato.    

Il processo di Verrelli è romantico e contagioso: la sua meta-realtà si insinua con forza nella nostra visione, la cattura e la trasforma in visione piena, pura, assoluta. I semplici piloni dell’autostrada diventano così solide colonne doriche così come i fari, inespugnabili torrioni, riportandoci magicamente al mondo delle fiabe, alla bellezza involontaria delle cose.

Gli aerei di Verrelli che sbucano dalle solide nuvole dalla resa mirabile sono essi stessi strani “esseri” inanimati. I suoi aerei non hanno pilota, le sue autostrade non hanno macchine, i suoi fari non sono mai abitati. Nella visione di Verrelli non c’è spazio per l’uomo se non come artefice.

Forme assolute e luce sono i protagonisti che accompagnano lo spettatore lungo tutto il percorso della mostra.

Note biografiche
Marco Verrelli nasce nel 1961 a Roma, dove vive e lavora. Ha esposto in Italia e all’estero, in particolare a Roma dove ha tenuto la maggior parte delle sue personali. Vincitore di diversi premi in ambito nazionale, esordisce nel 1996 quale vincitore del Premio Mondadori a cui seguirà nel 2001 il prestigioso Premio Nazionale d’Arte dell’Accademia di San Luca. Al 2008 risale la sua partecipazione alla XV Quadriennale d’Arte di Roma svoltasi presso il Palazzo delle Esposizioni. Nel 2012 viene invitato a partecipare al Padiglione Italia in occasiopne della 54° Biennale d’Arte di Venezia. Opere di Verrelli sono conservate presso le collezioni pubbliche della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termoli, la Pinacoteca dei Musei Civici in Palazzo d’Avalos a Vasto e l’Università degli Studi di Salerno.
Ne hanno scritto: Maurizio Calvesi, Lorenzo Canova, Carlo Fabrizio Carli, Umberto Croppi, Marco Di Capua, Gabriele Simongini, Claudio Strinati.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 11/02/16 14:21