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Data: da 06/02/15 a 28/02/15

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Viale Pietro De Coubertin, 30
Zona: Quartiere Parioli (Roma nord)

Informazioni

Ingresso libero Info 06.80241281

Contatti

Telefono: 0039 06 80241281

Descrizione

Auditorium Parco della Musica - Sound Corner
Valerio Mannucci
presenta

Matteo Nasini
Perché Penso Torno Indietro
2013
6’19”
Sound Corner è un’installazione sonora permanente collocata nello spazio di passaggio tra il foyer della Sala Petrassi e il Teatro Studio: un angolo del suono con una programmazione periodica mensile destinata ad accogliere brani sonori di artisti sempre diversi, proposti di volta in volta da curatori, artisti e istituzioni.

Matteo Nasini presenta per Sound Corner un radiodramma su un ideale viaggio nei luoghi d'origine, nei sogni e nei ricordi più lontani realizzato attraverso delle interviste con persone nate prima del 1930.

Perché penso torno indietro è un racconto collettivo fatto di esperienze primarie, storie minori e ambienti scomparsi. Realizzato da Matteo Nasini nel 2013, consiste in un’opera sonora composta da frammenti di discorso parlato e musiche originali.
Dopo aver raccolto una serie di audio-interviste in diversi centri per anziani di Roma, l’artista le ha private di qualsiasi riferimento specifico a date o luoghi, per poi inserirle in una composizione di “field recordings” e suoni sintetici. Pur attingendo alla tradizione dell’audio-documentario, l’istanza antropologica rimane quindi materia astratta: frammenti di voci, ricordi, paure infantili, affetti e speranze perdute evocano un ambiente acustico in cui l’ascoltatore è chiamato a ricostruire una memoria nascosta.
Nella fisicità verbale del coro di voci, i luoghi sono apparizioni vuote, immagini sonore, schegge di senso che descrivono un luogo mai esistito. Riemergono nella trama sonora, svelando in modo involontario il tentativo, perso in partenza, di riappropriarsi della capacità stessa di ricordare. Perché penso torno indietro è così una storia orale incompiuta, una tradizione verbale fatta di apparizioni e luoghi del pensiero che confluiscono idealmente in quella grande forma di conoscenza che chiamiamo “aural history”.
Perché penso torno indietro si inserisce in quella parte del lavoro di Matteo Nasini che guarda alla poeticità della storia umana, in cui la letteratura è una letteratura incidentale e la poesia è generata da particolari sentimenti che si producono nel loro essere-nel-mondo. Non si tratta di un lavoro sul linguaggio: il tentativo di recuperare uno o più frammenti della vita passata si incarna nelle voci delle persone intervistate, diventando materia stessa della memoria, luogo fisico di un’esperienza perduta, tentativo di raccontare il valore individuale e collettivo del ricordo attraverso la dimensione uditiva. Valerio Mannucci