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Data: da 06/10/16 a 21/01/17

Orario

dal 6 ottobre 2016 al 21 gennaio 2017

La mostra è visitabile nei seguenti giorni:

- Novembre 2016
Martedì 22/11/16, ore 16.00-17.30
Sabato 26/11/16, ore 15.00-16.30-18.00


- Dicembre 2016
Venerdì 02/12/16, ore 16.00-17.30
Sabato 03/12/16, ore 15.00-16.30-18.00

Mercoledì 07/12/16, ore 16.00-17.30
Sabato 10/12/16, ore 15.00-16.30-18.00 e 21.00-22.00-23.00-24.00 (serata Musei in Musica)

Giovedì 15/12/16, ore 16.00-17.30
Sabato 17/12/16, ore 15.00-16.30-18.00

Giovedì 22/12/16, ore 16.00-17.30

Chiuso dal 23 dicembre 2016 all'8 gennaio 2017

Visite guidate ogni giovedì ore 16.00 - 17.30 e ogni sabato ore 16.00 - 17.30 - 18.00
Prenotazione obbligatoria: arte@istitutosvizzero.it
Le prenotazioni per il sabato devono essere comunicate entro il venerdì precedente alle ore 18.00.


 

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Ludovisi, 48
Zona: Rione Ludovisi (Via Veneto) (Roma centro)

Informazioni

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Descrizione

L’Istituto Svizzero di Roma presenta la mostra collettiva La velocità delle immagini, una riflessione sul rapporto tra velocità, modernità e arte. Nell’esposizione si incontrano autori di epoche diverse come il futurista Giacomo Balla e gli artisti Sylvain Croci-Torti, Chloé Delarue, Nicolás Fernández, Louisa Gagliardi, Miriam Laura Leonardi, Emanuele Marcuccio, Rammellzee, Manon Wertenbroek e Urban Zellweger.

Se con il recente sviluppo degli strumenti informatici on-line le immagini sembrano aver raggiunto la loro massima velocità di circolazione su scala mondiale, questa mostra si propone, tramite un effetto collage, di suggerire che questa percezione di flusso e accelerazione offre già da tempo, e quasi paradossalmente, degli interstizi che gli artisti si sentono legittimati a occupare. Fin dai primi anni del secolo scorso il futurismo ha esaltato la velocità come uno dei valori essenziali della modernità, suggerendo anche che l’osservazione fisica dei suoi effetti potrebbe fornire lo spunto per un capovolgimento estetico. Ecco allora che incurvando le linee, spezzettando le rette, frantumando i colori, Giacomo Balla creerà un’iconografia della velocità, proiettando la pittura in uno spazio cinetico astratto.

Ma il mondo della velocità meccanica e della riproducibilità delle immagini è anche quello dell’esplosione urbana, dell’aumento esponenziale delle dimensioni in agglomerati divenuti megalopoli. I più svantaggiati, allontanati dai centri urbani, si ritroveranno a dipendere dai mass media e dai trasporti pubblici, da quegli oggetti privi di origine che i writer degli anni Ottanta attaccheranno per appropriarsi delle città e per sognare un’identità che possa andare al di là della loro condizione. Ecco dunque Rammellzee immaginare un destino astrale, retrofuturista e rivendicatore, carico di promesse deluse dalla modernità. Per uno strano effetto di condensazione cronologica, non lontana dall’estatica speranza moderna appena un po’ morbosa di Balla, e dalla capricciosa disillusione di Rammellzee, le questioni di identità, poste tanto dalla circolazione dei saperi quanto dall’esplosione delle frontiere e delle pratiche, diventano uno degli spazi privilegiati di tanti artisti. Essi non sono più interessati a inserirsi in una tradizione, in un movimento, in un campo ma semplicemente a immaginare i tanti filtri da posare sul mondo. E allora, se nulla ferma le immagini, gli artisti non smettono di cercare di fissarne ancor più i contorni, i colori e i riflessi lasciati dal loro passaggio.

Con il contributo della Repubblica e Cantone di Ginevra e del Canton Vallese.

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Eventi e spettacoli › Manifestazioni
Data: 10/12/16
Data di ultima verifica: 05/12/16 12:03