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Data: da 08/03/19 a 28/03/19

Orario

Dall'8 al 28 marzo 2019
tutti i giorni dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 20.00
Inaugurazione venerdì 8 marzo alle ore 18.00 

Visite guidate con l’Autore
sabato 9 marzo ore 11.30 / 17.00 e mercoledì 20  marzo ore 18.00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Piazza di Sant'Egidio, 10
Zona: Rione Trastevere (Gianicolo) (Roma centro)

Informazioni

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Descrizione

Roberto Polillo inaugura una nuova mostra fotografica personale a Palazzo Velli.

Dal passato al futuro, dall’analogico al digitale, un autore che ha saputo interpretare il cambiamento attraverso la passione per la musica, l'arte e i viaggi.

Classe 1946, milanese di nascita e romano d’adozione, Roberto Polillo vive fra Milano, Roma e Miami e si è occupato per tutta la vita di informatica e di fotografia.

La prima parte della mostra presenta la riedizione di alcune importanti fotografie scattate da giovane, durante concerti di jazz svoltisi in Italia, Francia e Svizzera. 

Le fotografie della collezione sono oggi riproposte in edizione limitata, anche in grande formato. Allo scopo i negativi originali dell’epoca sono stati nuovamente scansionati ad altissima risoluzione. Ogni immagine, dopo un accurato intervento di post-produzione e di restauro volto a valorizzarla al massimo, è stata stampata con grande cura su carta baritata fine-art.

Nella seconda parte della mostra l’autore ci porta invece in un mondo completamente differente, quello digitale.

A partire dagli anni ‘70 l’urgenza di altri interessi porta Polillo, che ha studiato fisica all’università, a occuparsi con successo di informatica come imprenditore e docente universitario, ad incanalare la sua creatività nei binari della razionalità scientifica. 

Nei primi anni del 2000 ricomincia a occuparsi attivamente di fotografia, esplorando nuovi linguaggi espressivi e applicandoli alla fotografia di viaggio, per catturare il genius loci dei luoghi visitati. Da Venezia al Medio e all'Estremo Oriente, dal Nord America all'America Centrale e così via, per oltre venticinque Paesi.

A differenza della narrazione di Jazz Icons of the ‘60s, in Future Cities Visions l’irreale diventa reale. Le rappresentazioni delle città non sono realistiche, ma diventano un racconto onirico e sognante in cui l’autore invita il pubblico a riconoscere i luoghi da un nuovo punto di vista: attraverso le luci, le forme appena accennate e le emozioni.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 04/03/19 12:15