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Data: da 19/02/15 a 01/04/15

Orario

Dal 19 febbraio al 1 aprile 2015
Dal mercoledì al venerdì dalle ore 15.00 alle 19.00.
Sabato dalle ore 11.00 alle 19.00

Inaugurazione: mercoledì 18 febbraio alle ore 18.30

N.B. La visita alla mostra avviene esclusivamente una persona alla volta, tenendo per mano l'artista.
Prenotazione obbligatoria per visite dal mercoledì al venerdì. Sabato ingresso senza prenotazione.

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Flaminia, 122
Zona: Quartiere Flaminio (Roma nord)

Contatti

Telefono: 06 24402941

Descrizione

Mostra essenzialmente performativa dell’artista italiana Chiara Mu, a cura di Maria Rosa Sossai.

La pratica artistica site-specific di Chiara Mu esplora da anni luoghi e contesti molteplici, rispondendo in chiave orizzontale ad ogni tematica e situazione percepita nello spazio che l’accoglie. Tracciare ogni diversità, ogni storia e caratteristica del luogo scelto è la sua personalissima chiave di volta per restituirne una diversa possibilità di fruizione estetica.

L’intento dell’artista è investigare i processi per cui collettivamente si costruisce un senso di appartenenza identitario a spazi e territori; tracciando queste pratiche con la raccolta di materiali che riferiscono non solo alla natura ontologica e concettuale dello spazio espositivo, ma anche alla sua presenza nel contesto specifico in cui si colloca, ovvero il quartiere Flaminio.

Note biografiche
Chiara Mu è nata a Roma nel 1974. Diplomata nel 2001 in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Roma ed in Fotografia nel 2002 alla scuola E. Rolli di Roma, ha vissuto a Londra per 10 anni, ove ha conseguito il diploma biennale di Master in Fine Art al Chelsea College of Art and Design. Chiara Mu opera esclusivamente nell'ambito di interventi specifici su luogo e/o situazione, utilizzando installazioni, performance e video come modalità preferenziali di lavoro. Si definisce una ‘time-based artist’ che abita in modo specifico spazi e tematiche, creando strategie relazionali tra luogo, oggetti e presenza del corpo, sua e dei visitatori. Intende intervenire in modo intimo e provocatorio sulla qualità del tempo di fruizione di chi esperisce il lavoro, mettendo in discussione il ruolo stesso del visitatore ed il suo posizionarsi rispetto all’opera.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 10/02/15 15:23