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Sei in: Home » Eventi e spettacoli » Mostre » Fotografia Giapponese Settanta/Duemila. Lo sguardo sul mondo contemporaneo
Data: da 27/10/17 a 05/01/18

Orario

dal 27 ottobre 2017 al 5 gennaio 2018
lunedì-venerdì 9-12.30/13.30-18.30
mercoledì fino alle 17.30
sabato 9.30-13.00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Antonio Gramsci, 74
Zona: Quartiere Pinciano (Roma centro)

Informazioni

venerdì 15 dicembre 2017 13.30-18.30  visite guidate gratuite (partenza ogni ora, ultima 17.30)

  
Visite guidate gratuite su prenotazione allo 06 3224754 (in orario di mostra)
MAR 7/11 ore 17.30; GIO 23/11 ore 11.30; MAR 5/12 ore 17.30; LUN 18/12 ore 11.30
prenotazioni per scuole e gruppi (minimo 15 persone): gruppi@jfroma.it

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Telefono: 06 3224754 - 94 biblioteca 06 3224707
Sito web: www.jfroma.it

Descrizione

Mostra a cura di Rei Masuda, The National Museum of Modern Art, Tokyo.
Daido MORIYAMA, Shomei TOMATSU, Nobuyoshi ARAKI, Kazuo KITAI, George HASHIGUCHI, Mitsugu OHNISHI, Tokuko USHIODA, Hiromi TSUCHIDA, Hiroh KIKAI, Masato SETO, Shuji YAMADA, Akihide TAMURA, Eiji INA, Hitoshi TSUKIJI, Toshio SHIBATA, Norio KOBAYASHI, Toshimi KAMIYA, Yutaka TAKANASHI, Kikuji KAWADA, Ryuji MIYAMOTO, Takashi HOMMA, Miyuki ICHIKAWA, Risaku SUZUKI.

76 immagini per 23 autori, più o meno noti alle platee occidentali, tutti alle prese con la realtà in trasformazione, sia essa paesaggio, sia essa società, ovvero le due sezioni che con schiettezza ripartiscono le opere. Il volere della curatrice Masuda, il sentire degli autori, il divenire di uomini e luoghi, l’interpretazione del pubblico: il cambiamento è ineluttabile, tutto si trasforma. Figurarsi in trent’anni, figurarsi in Giappone.

La fotografia giapponese è da sempre apprezzata dalle platee internazionali. Non si tratta semplicemente della curiosità nei confronti di un mondo poco conosciuto, o della ricerca di alternative a una storia della disciplina dominata dall’Europa e dall’America, ma è il segno che la fotografia giapponese riesce a essere accettata e recepita come prodotto di artisti che esprimono la contemporaneità con un linguaggio condiviso, oltre le differenze nazionali e culturali. La mostra, 76 immagini per 25 artisti ripartiti nelle due sezioni “Società in trasformazione” e “Paesaggio in trasformazione”, intende fornire una veduta d’insieme sulla scena contemporanea giapponese a partire dal periodo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, una stagione ricca di cambiamenti nel mondo della fotografia e che costituisce il punto di partenza delle forme espressive attuali. Una pluralità di punti di vista sui fenomeni sociali del Giappone tra la fine del boom economico e l’inizio del nuovo secolo sprigionerà dunque la comprensione dello sguardo con cui gli autori si sono confrontati con questa realtà.

Osservare il contemporaneo di Rei Masuda
L’oggetto della mostra è la fotografia contemporanea giapponese a partire dagli anni ’70 presentata attraverso le opere degli autori più rappresentativi. Le immagini selezionate si possono suddividere, a seconda del soggetto, in figure umane e paesaggi, due categorie che naturalmente non esauriscono la varietà dell’espressione artistica: le opere di questi 23 autori non intendono rappresentare una sintesi completa della fotografia giapponese dagli anni ’70 a oggi, e nemmeno servono a ricostruire un percorso evolutivo sia pure limitatamente alle due categorie prese in considerazione. Del resto, osservando le opere esposte, ci si accorge di quanto questo stesso criterio di classificazione risulti labile. Da una riflessione complessiva sulle immagini raccolte nei due gruppi può però emergere l’aspetto della società in un’epoca e la natura dello sguardo che i fotografi le hanno rivolto, ed è questo che qui ci interessa realmente.
Non essendo una semplice registrazione meccanica del mondo né la pura espressione della soggettività dell’autore, l’immagine fotografica nasce necessariamente come sintesi dell’interazione tra l’oggetto ritratto, il fotografo e l’ambiente in cui entrambi sono immersi. Se le opere realizzate nell’arco di un trentennio e qui raccolte riusciranno a far emergere non solo le trasformazioni della società giapponese, con i suoi uomini e i suoi paesaggi, ma anche la varietà e l’inquietudine dei fotografi stessi di fronte a tali trasformazioni, vuol dire che lo sguardo è stato serio, rigoroso e alla giusta distanza.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 14/12/17 15:27