Orario
Dal 3 ottobre 2020 al 27 febbraio 2021 nella Sala I Museo Gregoriano Egizio
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Descrizione
Un capolavoro del Museo Archeologico Nazionale di Firenze raccontato dai Musei Vaticani.
Dopo il Museo Egizio di Torino non poteva essere che il Museo Archeologico di Firenze, con la sua Sezione egizia (seconda per importanza in Italia solo a quella del museo piemontese) il protagonista del nuovo appuntamento con le “Collezioni in dialogo”: l’iniziativa espositiva, che ha preso il via lo scorso anno, per rinnovare la consolidata politica di apertura culturale dei Musei Vaticani con le più importanti istituzioni museali egittologiche, nazionali e internazionali.
A partire dal 3 ottobre 2020, la Sala I del Museo Gregoriano Egizio, dopo aver accolto la statua in granito del faraone Amenhotep II, ospita un altro importante e iconico reperto, concesso in prestito appunto dalla collezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Si tratta di un rilievo funerario, in calcare dipinto, proveniente dalla tomba di un alto dignitario di nome Ptahmose che iniziò la sua carriera alla corte del faraone Sety I e proseguì sotto il figlio Ramesse II (XIII sec. A.C.).
L’avvicendamento tra i due capolavori sposta l’attenzione dall’iconografia dell’offerta alla divinità – rappresentato dal prestito torinese – a quella dell’offerta funeraria, che celebra la sopravvivenza del defunto nell’Aldilà attraverso il suo passaggio dalla dimensione terrena a quella oltremondana.