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Sei in: Home » Eventi e spettacoli » Mostre » Arte in Italia dopo la fotografia 1850 - 2000
Data: da 21/12/11 a 04/03/12

Orario

Dal 21 dicembre 2011 al 04 marzo 2012
Mar-dom ore 8.30 - 19.30
Chiuso lunedì, 25 e 27 dicembre

Aperta 24 e 31 dicembre ore 8.30 - 18.00
Aperta 26 dicembre ore 8.30-19.30

Aperta 1 gennaio ore 13.30-19.30

La biglietteria chiude 45 minuti prima

Ospitato in

Indirizzi

Indirizzo: Viale delle Belle Arti, 131
Zona: Quartiere Pinciano (Roma centro)
Ingresso disabili: Via Antonio Gramsci, 73
Zona: Quartiere Pinciano (Roma centro)

Informazioni

Intero: € 10,00
Ridotto: € 8,00

Ridotto per i cittadini Ue fra i 18 e 25 anni
Gratuità per i cittadini Ue sotto i 18 e over 65 anni

Ai visitatori di Stati extra Ue si applicano la gratuità a condizione di reciprocità

Contatti

Telefono: +39 06 32298221 (biglietteria)
Fax: .
Email: .

Descrizione

La mostra, a cura di Maria Antonella Fusco e Maria Vittoria Marini Clarelli, si svolge in collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Grafica, e propone un percorso che inizia con gli albori e le prime relazioni tra fotografia e pittura.

L’interesse per la fotografia, e per la sua relazione con le altre arti più in generale, ha prodotto negli ultimi anni molti studi, pubblicazioni, esposizioni, che hanno messo in evidenza personalità ed eventi connessi con la situazione europea e non solo nazionale. Si tratta quindi di un racconto per immagini del rapporto tra artisti e fotografi, attraverso la scelta di materiali significativi di autori italiani conservati prevalentemente nelle collezioni dei due Istituti.

L’esposizione si articola in sette sezioni, a partire dalle origini, quando la fotografia è principalmente ‘sostegno’ per la pittura, utilizzata sia come modello e strumento del lavoro pittorico, sia come veicolo di diffusione della produzione artistica, nonché al primo tentativo di
autonomia attraverso una ricerca nell’ambito del paesaggio, che si svolge parallelamente a quella pittorica, laddove è proprio la qualità dello sguardo dell’artista che, anche in funzione dei modelli fotografici, muta intensità e sensibilità.

In seguito a questa fase delle origini e in coincidenza dell’evoluzione tecnica della fotografia, vengono introdotte nuove problematiche culturali con l’avanzamento degli aspetti commerciali a scapito di quelli artistici, ma anche, con la sua affermazione, della consapevolezza della sua importanza nel campo del vero e del vero della visione.

A cavallo dei secoli XIX e XX la fotografia, che giunge a confrontarsi con gli altri linguaggi artistici, spingendosi con il ‘pittorialismo’, sul piano della creatività e delle tensioni individuali e simboliche, è ormai un mezzo dal quale tutta la cultura artistica non può più prescindere. Usata anche per una migliore presa di contatto con le problematiche sociali dell’Italia di quegli anni, essa arriva a partecipare alla crisi che colpisce tutte le espressioni figurative fino alla rottura futurista.Sarà proprio quest’ultima che nell’ambito di una sperimentazione espressiva, si allontana dal verismo ottocentesco e prepara l’arte moderna.

Durante il primo decennio del XX secolo, e poi negli anni tra le due guerre, la fotografia esalta la propria ricerca di indipendenza sia del dato naturalistico sia dalle convenzioni visive partecipando a tutta la sperimentazione, anche a quella astratta.
Si arriva così al totale riconoscimento dell’invenzione e dell’originalità come momenti propri dell’iter fotografico, della sua autonomia e della natura estetica delle sue immagini. Anche la natura meccanica del mezzo e la sua iper-oggettività può essere assunta ormai come scelta individuale dell’artista per la proposta e la realizzazione delle proprie opere.

Seguendo così le vicende dell’arte italiana dal 1850 ad oggi, il percorso espositivo della mostra si snoda tra i più significativi momenti storico-artistici e storico-fotografici valorizzando artisti e opere presenti prevalentemente nelle collezioni della Galleria nazionale d’arte
moderna.

Data di ultima verifica: 20/12/11 10:11