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Data: da 23/09/16 a 06/11/16

Orario

Dal 23 settembre al 23 ottobre 2016 - prorogata fino al 6 novembre 2016

Da martedì a domenica con visite accompagnate di un'ora: 9.30 - 11.00 - 12.30 - 14.30 - 16.00 - 17.30

L'ingresso è consentito fino a mezz'ora prima della chiusura.

Chiuso lunedì

Inaugurazione: giovedì 22 settembre alle ore 18.30

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Boncompagni, 18
Zona: Rione Ludovisi (Via Veneto) (Roma centro)

Informazioni

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Descrizione

L'esesposizione, curata da Cornelia Bujin, è dedicata a Ludovico degli Uberti, architetto e docente romano prematuramente scomparso nel 2004.

Realizzata in concomitanza con il 150° anniversario dei rapporti diplomatici tra Italia e Giappone, l’esposizione è promossa dal Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli e dalla Fondazione Ludovico degli Uberti. Un’istituzione, quest’ultima, nata per volontà dell’architetto espressa tramite testamento, al fine di valorizzare il suo rapporto personale con l’architettura, premiare il lavoro di giovani colleghi e la formazione degli studenti.

Obiettivo della mostra è valorizzare, attraverso l’opera di uno dei protagonisti dell’architettura del Novecento, la fruizione degli spazi nella relazione con il paesaggio.

Allievo di Perugini, formatosi sotto la guida di Bruno Zevi, degli Uberti partecipò a molti concorsi internazionali. Dai complessi direzionali di Perugia Fontivegge a quello di Latina, dalla nuova sede della Società Gas Rimini alle ville extraurbane, dai piani urbanistici territoriali alle strutture termali di Barano, fino all'omaggio espressivo a Ground Zero con la New York Tower, struttura piramidale in acciaio multicolore, la sua attività progettuale rappresenta una sintesi perfetta tra tradizione e innovazione. Una produzione apprezzata in particolare all’estero, a partire dall’atelier di Alvar Aalto o da Miller, che lo chiamò per l’Expo di Montreal, ma anche dall’Università di Howard e dal celebre urbanista Kenzo Tange, di cui la mostra presenta un documento inedito redatto nel corso di un loro incontro romano. Si tratta di tre tavole in cartoncino scritte a matita, che rappresentano un’importante lezione sull’approccio procedurale di analisi, dove Tange vuole dimostrare la realizzabilità tecnica di uno sviluppo verticale delle città, tenendo conto di un fattore economico, della comunicazione tra luoghi distanti e delle funzioni di traffico in rapporto all’abitato.

A testimoniare le relazioni intrecciate in ambito internazionale dall’architetto sono proprio le tre sezioni tematiche in cui si articola il percorso espositivo: “un giro del mondo in cento opere”, con una selezione di 10 progetti, oltre 60 disegni dal vero e un’antologia di scatti fotografici, suddivisi per aree geografiche e ordine cronologico, scelti tra le diciannovemila diapositive che compongono il suo archivio personale.

Il materiale esposto, declinato secondo il filo conduttore del viaggio, rivela la grande passione di degli Uberti per lo studio delle architetture asiatiche e la perfezione delle forme geometriche, oltre alla sua profonda devozione a grandi maestri come Wrigth, Le Corbusier e Louis Khan.

La mostra è patrocinata dall'Istituto Giapponese di cultura, dalla Fondazione Italia Giappone, dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), da CEMAS (Centro di ricerca cooperazione con l'Eurasia, il Mediterraneo e l'Africa sub-Sahariana) della Sapienza Università di Roma e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 25/10/16 11:23