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Data: da 26/04/18 a 18/11/18

Orario

dal 26 aprile al 18 novembre 2018
dalla domenica al giovedì dalle 10.00 alle 17.00;
venerdì dalle 10.00 alle 13.00
chiuso il sabato e le festività ebraiche

La Casina dei Vallati, sede museale della Fondazione Museo della Shoah, resta chiusa al pubblico per pausa estiva dal 28 luglio al 26 agosto. Le visite riprendono lunedì 27 agosto

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via del Portico d'Ottavia, 29
Zona: Rione Sant'Angelo (Portico Ottavia-Teatro Marcello) (Roma centro)

Informazioni

Ingresso libero

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Descrizione

 La mostra è la seconda delle due esposizioni che la Fondazione ha voluto realizzare in occasione dell’80esimo anniversario della promulgazione delle Leggi Razziali in Italia. Uno sguardo particolare su uno dei periodi più bui della storia d’Italia (1938-1943), quello in cui il governo di un paese che si considerava “civile” ha violentemente calpestato i diritti di una parte dei suoi cittadini. Tutte le persone di origini ebraica, considerate inferiore dal punto di vista “biologico”, vennero infatti escluse da ogni ambito della società nazionale.
Nella mostra “1938 – vite spezzate” vengono raccontati i casi di studenti e docenti espulsi dalle scuole e dalle università italiane; di scrittori, musicisti, giornalisti ed esponenti della cultura che dovettero smettere di produrre arte e sapere; di impiegati, ingegneri, avvocati, magistrati e medici che non poterono più esercitare la professione che fino a quel momento avevano svolto con sacrificio e competenza.
Senza dimenticare gli esponenti di altre categorie, quali gli appartenenti alle istituzioni statali, all’esercito, allo sport. Un focus particolare viene riservato all’internamento degli ebrei stranieri e di quegli ebrei italiani ritenuti “pericolosi” antifascisti. Non sono trascurati i casi drammatici di ebrei fascisti, che si sentirono doppiamente traditi, e di giovani che presero la strada dell’antifascismo e poi della resistenza, così come di esponenti delle istituzioni ebraiche che cercarono di far fronte alla nuova situazione e in particolare di coloro che decisero di dedicare la propria vita all’assistenza dei più bisognosi.
La mostra si chiude evidenziando le scelte più dolorose: quella di lasciare la patria emigrando e quella più estrema e tragica in assoluto, ovvero il suicidio.
Questo tragico capitolo di storia verrà ricordato attraverso fotografie, manifesti, documenti, giornali, oggetti e filmati, in gran parte inediti e originali, relativi all’intera realtà nazionale, provenienti da numerosi archivi e collezioni private.
La mostra si avvale del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Ministero dei Beni, dell’Attività Culturali e del Turismo, della Regione Lazio, di Roma Capitale, del CDEC – Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e della Comunità Ebraica di Roma con il sostegno di Acea.
Organizzazione generale: C.O.R. Creare Organizzare Realizzare.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 26/04/18 17:40