Orario
18 marzo – 27 maggio 2023
Sabato 18 Marzo 2023 - ore 17.30
ALESSIA TONDO "Sita"
Alessia Tondo: voce, tamburi, chitarra, loop machine
Sabato 29 Aprile 2023 - ore 17.30
TENORE SAN GAVINO DI ONIFERI "Sardos"
Francesco Pirisi: voche
Carmelo Pirisi: mesu ‘oche
Giovanni Pirisi: contra
Giuseppe Brau: bassu
Sabato 13 Maggio 2023 - ore 20.30
RACHELE ANDRIOLI "Leuca"
Rachele Andrioli: voce, chitarra, tamburi a cornice
Venerdì 26 Maggio 2023 - ore 17.30
CLAUDIO PRIMA & SEME "Enjoy"
Claudio Prima: organetto, voce
Vera Longo: violino, voce
Paola Barone: violino
Cristian Musìo: viola
Marco Schiavone: violoncello
Sabato 27 Maggio 2023 - ore 17.30
ENZO RAO "Shamal Re-Wind"
MARIO CRISPI “Arenaria”
Enzo Rao Camemi: violino, oud, saz
Mario Crispi: voce, strumenti a fiato arcaici ed etnici, laptop
Giuseppe Viola: clarinetti, chalumeau, sax soprano
Nino Agrusa: contrabbasso
Massimo Frasca: batteria
Aki Federico Spadaro: piano
Maurizio Curcio: Chapman stick, laptop
Carmelo Graceffa: percussioni, drum set
Ospitato in
Indirizzo
Informazioni
Ingresso: € 5,00 con visita al Museo
Info e prenotazioni: tel: 067014796 – e-mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it
Contatti
Descrizione
Torna il Festival Popolare italiano, la rassegna che da nove edizioni porta a Roma la ricchezza della musica popolare, folk, etnica e world.
La direzione artistica è del compositore e musicista Stefano Saletti, che anche quest'anno ha scelto artisti della scena italiana – e non solo – espressione della forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino.
Il festival da sempre testimonia la varietà di sonorità, di strumenti e di stili che caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. E’ la musica dell’incontro, che fa dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti anche distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi che arrivano a interessare e coinvolgere un pubblico variegato e di ogni fascia d’età. Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire, per non perdere la memoria musicale - vero elemento identificativo di una comunità e di una nazione - ma pronto a reinventarsi, anche grazie alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre.