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Data: 17/12/14

Orario

Mercoledì 17 dicembre 2014 ore 17.00

Per acquistare il libro scrivere a cambiaunavirgola@spazioetico.it

Indirizzo

Indirizzo: Via della Lungara, 19
Zona: Rione Trastevere (Gianicolo) (Roma centro)
Presso la sala Tosi della Casa internazionale delle donne

Informazioni

Metà del ricavato delle vendite del volume e dell’eBook – disponibile dai primi di dicembre su Bookrepublic - sarà devoluta ad Arci Solidarietà Onlus e utilizzata nei percorsi di inclusione delle donne rom, l’altra sarà reinvestita dall’associazione Spazio etico nei progetti di editoria sociale di Cambiaunavirgola.
Per acquistare il libro scrivere a cambiaunavirgola@spazioetico.it
                            

Modalità di partecipazione: Ingresso libero fino a esaurimento posti

Contatti

Telefono: .
Fax: .
Sito web: www.spazioetico.it

Descrizione

Storie raccolte da Cristina Mattiello
prefazione di Moni Ovadia, illustrazioni di Lorenzo Terranera

Intervengono
Mariangela De Blasi, Arci Solidarietà Onlus
Marta Bonafoni, Consigliera Regione Lazio
Mimma Milani, Assessore Politiche Sociali Municipio Roma XI

Storie raccolte da Cristina Mattiello", edito da Cambiaunavirgola - giovane e intraprendente marchio letterario nato nell’ambito dell’associazione di promozione sociale Spazio etico -, con il contributo di Arci Solidarietà Onlus.
Insieme alla curatrice, che intervista per l'occasione alcune delle romnì protagoniste del volume (Andrijana, Doina, Doniazada, Elvira, Liliana, Mara, Maria, Nevresa), intervengono: Mariangela De Blasi, Arci Solidarietà Onlus, Marta Bonafoni, Consigliera Regione Lazio, Mimma Milani, Assessore Politiche Sociali Municipio Roma XI.
Nel corso dell'incontro viene inoltre presentato il progetto "Donne al volante", preparazione all'esame della patente per donne rom, un'iniziativa di autonomia attraverso la libertà di movimento promossa dall'Arci Solidarietà Onlus.

IL LIBRO
Introdotto da una prefazione di Moni Ovadia e arricchito dalle illustrazioni di Lorenzo Terranera - disegnatore di “Ballarò”-, il volume nasce dalla volontà di raccontare in presa diretta, attraverso testimonianze inedite e interviste, il difficile ma coraggioso percorso di inclusione intrapreso qualche anno fa da sette romnì.
Era il 2008, infatti, quando sette donne (Mara, Elvira, Simona, Liliana, Nevresa, Doina, Andrijana), provenienti dai Campi romani di Candoni e di Tor de’ Cenci accettarono di prendere parte al progetto “Or.Me.” (Orientamento Mediatori) promosso dall’Arci Solidarietà Onlus per facilitare il legame tra la popolazione rom e le strutture socio-sanitarie del territorio. Per loro è iniziato così, e a dispetto di ogni pregiudizio, un viaggio che le ha viste impegnate prima in un corso di alfabetizzazione della lingua italiana e di formazione sulle tematiche sanitarie, poi in un tirocinio presso strutture pubbliche e laboratori della Croce Rossa e, infine, nella ricerca di un impiego.
Di tutto questo racconta il libro, dove i profili e le voci delle sette donne - alcune rumene, altre bosniache, maggiorenni da poco o già sposate e con figli, ciascuna con il proprio carattere - si avvicendano pagina dopo pagina, raccolte in modo mirabile da Cristina Mattiello, dando origine a una partitura unica cui fa da controcanto la testimonianza degli operatori sociali e sanitari coinvolti nel progetto.
La melodia che ne scaturisce è quella intima e commovente di uno straordinario e possibile cammino di integrazione e accoglienza, di intercultura, ancor più carico di speranza e significato in tempi - quali quelli odierni - di tensioni, di paura dell’altro, di lotte senza fine nei quartieri affollati d’immigrati e, soprattutto, di pregiudizi.
Ascoltando le parole di Elvira, Liliana, Doina, Mara, Nevresa, Andrijana e Simona (scomparsa da pochi mesi) ci si accorge invece di quanta fratellanza ci unisca; parlando della loro esperienza queste sette donne raccontano frammenti della loro vita quotidiana, i sogni, le speranze, la preoccupazione di chi - già madre - deve provvedere a nutrire i propri figli e a star loro vicino in caso di malattia.
E tutto questo ci somiglia. Come ci somiglia la loro paura, quella di andare oltre i confini del campo, di trovare un lavoro, di mostrare il proprio valore contro ogni stereotipo e discriminazione, non solo della società che è fuori ma ancor di più della stessa comunità rom. Perché qui le donne hanno spesso un ruolo subordinato, marginale; la tradizione vuole che siano solo giovani spose e madri, mentre l’accesso all’istruzione, al lavoro, all’emancipazione e persino, a volte, la libertà di scelta rimangono loro negati.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 17/12/14 14:10