Orario
Giovedì 12 maggio 2022
Ore 16.30
Ospitato in
Indirizzo
Informazioni
Contatti
Descrizione
Presentazione del volume scritto da Alberto Granese
Saluti istituzionali
Stefano Campagnolo - Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Gino Ruozzi - Presidente dell’AdI – Associazione degli Italianisti – Università di Bologna
Rosa Giulio - Responsabile della Sezione di Italianistica, Università di Salerno
Niculita Doinita Steluta - Edisud Salerno
Carlo Santoli - Direttore di Sinestesie - Università di Salerno
Introduce e coordina
Rino Caputo
Presidente del Comitato Scientifico Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini Università di Roma Tor Vergata
Interventi
Maura Locantore - Segretaria del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini Université de Poitiers
Angelo Fàvaro
Università di Roma Tor Vergata
Conclusioni dell’Autore
Alberto Granese - Università di Salerno
In Pasolini. L’esercizio della ragione e del dovere (Edisud, Salerno 2022), Alberto Granese, pone al centro di un rigoroso discorso critico le basi reali su cui poggiano la vera sostanza etica di Pasolini e la sua autentica statura artistico-culturale, tali da giustificarne l’ineliminabile presenza nella modernità letteraria italiana. Dal ritmo rapido dei tagli esegetici essenziali, in forma di strutture organiche e compatte, senza indulgere a ripetitivi schemi biografici e a scolastiche ripartizioni di generi, emergono l’idea centrale del Cristo-Testo nell’Eschaton della Montagna, sorprendentemente collegata alla fascinazione del caos originario, e la fondamentale intuizione dell’insospettato intreccio della rivoluzione nella rivoluzione, dell’attualità del messaggio inattuale di San Paolo con la presa di posizione degli scritti corsari e luterani contro le violenze del Potere e le figure diaboliche della sua tolleranza repressiva.
Di qui l’aperto spaziare, attraverso le pareti ‘porose’ del tempo, le rifrazioni e le costruzioni dell’Arcaico, tutte sentite come ineliminabili e paradossalmente contemporanee, dai Riti ai Miti in direzione degli Archetipi, fino a quelle che Granese chiama le Radici del Poeta delle “Ceneri”: prima, Dante, in cui la concezione della doppia natura del poema è decisiva per comprendere il motivo della duplicità e dello sdoppiamento, fondamentali in tutta l’opera pasoliniana; poi, Gramsci, contraddittoriamente attraversato in un serrato raffronto su alcuni snodi concettuali decisivi. Questa diversa ricostruzione identitaria restituisce soprattutto alle nuovissime generazioni la variegata, ma solida fisionomia di un irripetibile idealtipo di intellettuale e di un artista geniale che può ancora parlare al nostro tempo.
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