Orario
Venerdì 23 e sabato 24 febbraio 2018 ore 21.00
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Descrizione
Drammaturgia Anouscka Brodacz | coreografia e interpretazione Francesca La Cava
ideazione e installazione scenica di Gino Sabatini Odoardi | musica Lorenzo e Federico Fiume (Resiliens) | costumi Maria Grazia Cimini | disegno luci Michele Innocenzi | foto Paolo Porto
produzione GRUPPO e-MOTION con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila | coproduzioni Festival I Cantieri dell’Immaginario | residenze Florian Metateatro e Spazio Matta progetto Corpografie | in collaborazione con ATCL Lazio
Il progetto In-Habit nasce da un’ idea di Francesca La Cava maturata nel corso degli ultimi quattro anni, un idea che si sviluppa attraverso un’accurata indagine sul concetto di “muro”; sull’esigenza sempre più presente nell’essere umano di creare e crearsi barriere, difensive spesso ma al contempo estranianti, escludenti. Da questa attitudine (habit, abitudine) umana di edificare “per lasciare tracce” come sosteneva W. Benjamin e dunque di “abitare” (Inhabit) segnando al contempo un confine con il mondo e le persone si è sviluppato il senso di In-Habit che corrisponde all’abitudine di abitare luoghi, spazi e corpi.
Il progetto In-Habit nasce come riflessione, un viaggio artistico multidisciplinare che contiene non solo diverse culture ma anche e soprattutto diversi e rigenerati sguardi dell’arte contemporanea (e nello specifico dell’arte concettuale) della musica e dell’arte performativa che interagiscono tra di loro dando vita ad un nuovo rapporto con il territorio.
Il significato di “abitare” dunque (in questa ricerca) non si riferisce più all’oggetto-casa, al muro, al confine che le persone creano materialmente ma si lega all’esperienza quotidiana, alla conoscenza.