Orario
lunerdì 9 novembre 2019 - ore 21.00
martedì 10 novembre 2019 - ore 18.00
La programmazione potrebbe subire modifiche o annullamenti. Si consiglia di verificare il sito e/o la pagina facebook del teatro.
Ospitato in
Indirizzo
Informazioni
Ridotto over 65, under 24, possessori di Bibliocard
Contatti
Descrizione
In collaborazione con ATCL Lazio
Clavos
coreografia Francesco Vecchione
danzatori Giulia Russo, Francesco Vecchione
musica Ludwig van Beethoven “Sonata No. 14 “Moonlight” in C-Sharp Minor, Op. 27, No. 2: I. Adagio Sostenuto”, Federica Cino “Original music”
luci e costumi di Francesco Vecchione
”Ho sempre sentito la danza come un mezzo per raccontare storie, ed è per questo che provo un forte interesse verso il teatro, il cinema e le loro dinamiche”
Nato da qualcosa di personale, Clavos racconta la storia di due persone, compagni di vita e di viaggio, in un susseguirsi di passi e di scene con alto colore cinematográfico. F. Vecchione
VAN in co-produzione La Biennale Danza di Venezia presenta
Animale
ideazione, creazione Francesca Foscarini e Cosimo Lopalco
coreografia Francesca Foscarini
interpretazione, co-creazione Romain Guion
drammaturgia Cosimo Lopalco
musiche originali Andrea Cera
video Licorne Maider Fortune
disegno luci a cura della tecnica Luca Serafini
consulenza e programmazione videoproiezione Andrea Santini
costumi di Giuseppe Parisotto
voci Miki Seltzerin Genesi 2 (19-20), Bela Lugosi in Bride of the Monster Ed Wood
suoni Seals Martin Clarke, Summer Sunset Eckhard Kuchenbecker, Tikal Dawn Andreas Bick
ringraziamenti a Chiara Bortoli, Alfonso Cariolato, Rocco Giansante, Perrine Villemur, Fiorenzo Zancan
con il contributo del MIBac e il sostegno di CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa, Tanzhaus Zurich, Istituto Italiano di Cultura Parigi, Teatro Stabile del Veneto
Premio Danza&Danza 2018 “Coreografo emergente”
Francesca Foscarini ha creato, con Animale, un piccolo capolavoro coreografico plasmando sul danzatore francese una mappa potente di segni fisici e poetici, capaci di evocare mondi umani e animali – una “natura spaventosamente indifferente”, citando John Berger ‒ in una continua metamorfosi simbiotica nel tentativo di avvicinarsi e conoscere il mondo animale.