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Data: 16/10/17

Descrizione

IL FILM MALEDETTO Venere in pelliccia di Max Handmann [Massimo Dallamano] (1969, 90’) Si ringrazia SurfFilm per aver concesso la visione delle due differenti versioni del film
«L’ex direttore della fotografia Massimo Dallamano, alla sua terza regia, si cimenta con il libero adattamento in chiave contemporanea del romanzo di scandalo di Leopold von Sacher-Masoch, proponendo un sadomasochismo annacquato e pruriginoso per le masse […]. Eppure non mancano i pregi formali: le scene erotiche sono piuttosto esplicite per l’epoca, ma risolte con una varietà di trovate visive  accattivanti e un gusto superiore a molti prodotti analoghi, con l’ausilio dell’accattivante partitura lounge di Reverberi. Il film di Dallamano esce nelle sale tedesche il 26 novembre 1969. L’edizione italiana (intitolata Venere in pelliccia, con esplicito riferimento a Sacher-Masoch) viene presentata per la prima volta in censura il 18 febbraio 1972. […] La V sezione […] esprime a maggioranza parere contrario al nulla osta stigmatizzando “la trama narrata, incentrata sulla descrizione di un caso esasperato di masochismo e le numerose sequenze di carattere osceno”. La Cinecompany presenta appello (28 marzo), ma il parere contrario viene ribadito dalla Commissione di II grado […]. La Cinecompany appronta una seconda versione, presentata in censura il 26 settembre 1973 con il titolo Venere nuda. […] Nonostante ciò, la VII sezione della Commissione […] nega nuovamente il visto a maggioranza […]. Presentando appello, il 5 novembre, la ditta distribuzione rispolvera l’ascendenza letteraria del film […]. Nella seduta del 13 novembre l’interdizione viene confermata all’unanimità in sede di appello […], malgrado la società avesse garantito la disponibilità ad apportare qualsiasi modifica fosse stata richiesta. […] Ma la Cinecompany non s’arrende. Il 6 giugno 1974, propone al Ministero un’ulteriore variante, intitolata La corruttrice, con ulteriori variazioni. […] A differenza delle versioni precedenti, Severin uccide Wanda […]: una svolta che anticipa quanto avverrà in seguito. Perché le vicissitudini della pellicola non sono affatto finite, e preludono a ulteriori stravolgimenti» (Curti/Di Rocco). Si consiglia la visione a un pubblico adulto

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