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Data: 27/02/17

Descrizione

Il mistero di Oberwald di Michelangelo Antonioni (1980, 129’) «Cocteau aveva già messo in cinema il suo dramma, Antonioni non ne fa un remake, ma un pretesto di genere, un’occasione fortunata delle “forti tinte”, una prova per svelare e studiare la metafora. I riferimenti storici al personaggio dell'imperatrice Sissi d’Austria, che erano pallidi in Cocteau, sono stati accantonati da Antonioni in favore della stilizzazione, della favola, come suggerisce l'inizio tempestoso e un poco ironico. In una notte di tempesta, la regina Monica Vitti arriva al castello di Oberwald e cena da sola davanti al ritratto del marito ucciso in un attentato. Non ha mai cessato d’amarlo, si sente finita con lui. Da un passaggio segreto cade svenuto in camera sua il rivoluzionario anarchico Franco Branciaroli, ferito; era venuto per ucciderla. La Vitti vede in Branciaroli il sosia del re, Branciaroli nella Vitti una donna prigioniera del suo potere» (Reggiani). «Per quanto mi riguarda, penso di avere appena incominciato a scalfire la gamma ricchissima di possibilità che l'elettronica offre. Altri potranno fare di più. Una cosa posso dire e cioè che il nastro magnetico ha tutte le carte in regola per sostituire la tradizionale pellicola» (Antonioni).

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