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Data: 01/01/19

Descrizione

Il giovane favoloso, Mario Martone Italia, 2014, 135’ La breve vita del poeta di Recanati. Introverso e triste, ma capace anche di ironia e slanci. Giacomo Leopardi è un bambino di straordinaria intelligenza che cresce nella casa-biblioteca di Recanati assieme ai fratelli Carlo e Paolina, nello Stato Pontificio. Ha un rapporto difficile con il padre Monaldo, nobile autoritario dai modi rigidi e severi. La madre di Leopardi era Adelaide Antici. Insofferente alle ristrettezze di un ambiente così retrivo, il ragazzo vuole allontanarsi dalle mura familiari, desideroso di condividere il mondo intellettuale e reale dei suoi amici letterati (in particolare con Pietro Giordani) con i quali si tiene in contatto mediante una fitta corrispondenza epistolare. Il piccolo Giacomo vive però tormentato da numerosi dubbi e problemi di salute e il 29 luglio 1819 un suo tentativo di fuga, tramite un falso passaporto, viene sventato dal padre. Rimane particolarmente turbato dalla morte di Teresa Fattorini,[1] la figlia del cocchiere di famiglia, la quale rappresentava per Leopardi la speranza, tanto da dedicarle, dieci anni dopo, una poesia che verrà intitolata A Silvia. A ventiquattro anni lascia finalmente Recanati, ma nel frattempo la sua salute, già cagionevole, peggiora. A Firenze conosce Antonio Ranieri, un nobile napoletano che diventerà il suo migliore amico e con il quale condivide alloggio e salotti mentre continua a dare alle stampe le sue opere di poesia e prosa, non sempre però accolte da una critica favorevole. Conosce nel frattempo Fanny Targioni Tozzetti, una giovane aristocratica di cui si invaghisce non ricambiato, con cui si instaura un «triangolo sentimentale» fra i due e Ranieri. Giacomo si sposta dapprima a Roma, poi a Napoli, per motivi di ristrettezze economiche, sempre con l'amico Ranieri e, in ultimo, con Paolina (sorella di Ranieri), i quali si assicurano di vegliare sulla sua attività letteraria e di mettere in salvo i suoi scritti. Scoppia il colera: Giacomo e Ranieri compiono l'ultima tappa del loro lungo viaggio, trasferendosi in una delle ville di campagna che sorgono alle pendici del Vesuvio (Villa Carafa-Ferrigni, divenuta poi Villa delle Ginestre). In quella parentesi finale della sua vita, dopo aver assistito a un'eruzione del vulcano, sofferente e ormai vicino alla morte per il decadimento fisico, Giacomo Leopardi trova ispirazione per la celebre poesia La ginestra.  

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