Orario
25 gennaio 2017 ore 17.00
Ospitato in
Indirizzo
Informazioni
Gratuito con prenotazione obbligatoria allo 060608 a partire dal 19 gennaio
Descrizione
Proiezione del cortometraggio musicale Mendelssohn im Jüdischen Museum Berlin di Antonio Bido. Musica di Luca Lombardi, al piano Roberto Prosseda.A seguire proiezione del documentario Wolf di Claudio Giovannesi.
Il cortometraggio Mendelssohn im Jüdischen Museum Berlin (2016, 12’), originale realizzazione del regista Antonio Bido, presentato in questa occasione in prima assoluta al pubblico romano, racconta il “viaggio” immaginario del musicista Mendelssohn nel Museo ebraico di Berlino: la sua è una discesa all’inferno, l’inferno di un enigma, quello dei campi di sterminio e della “soluzione finale”.Il regista per questo suo cortometraggio sulla musica di Luca Lombardi, eseguita dal grande pianista Roberto Prosseda, ha dovuto confrontarsi con la difficoltà di interpretare per immagini una partitura musicale complessa ed evocativa, mediante una raffinata sequenza di immagini fortemente simboliche.Mendelssohn è un testimone del passato che, suo malgrado, attraverso la storia tormentata del popolo ebraico raccontata nel Museo ebraico di Berlino, assiste alla furia di una storia e di un futuro che non ha conosciuto e non può che prenderne atto grazie alla musica che qualcun altro ha composto per lui e per noi.
Nel documentario Wolf di Claudio Giovannesi (2013, 61') viene ricostruito il rapporto di un figlio con la memoria del padre, tra accettazione, rifiuto e tematizzazione di una tragedia comune e familiare, attraverso il dialogo con psicanalista David Meghnagi. Il rabbino capo Benjamin Murmelstein (1905-1989) è stato il direttore del ghetto artificiale di Terezín, con il compito di rappresentare presso i nazisti una comunità destinata allo sterminio. Vittima di una tragica contraddizione, dopo la Liberazione fu processato – e assolto – per collaborazionismo e una volta trasferitosi a Roma venne emarginato dalla comunità ebraica fino alla morte. Suo figlio Wolf ha dedicato la vita a riabilitarne la memoria, cercando di fornire un’immagine più complessa del ruolo che ebbe a Terezín.
(effettuabile da 7 giorni prima di ciascuno appuntamento).
L’iniziativa è realizzata dalla Direzione Generale per il Cinema del MIBACT, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, l’Istituto Luce Cinecittà e l’Archivio storico del cinema italiano.