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Tipologia: Riserva naturale

Indirizzo

Indirizzo: Via del Martin Pescatore, 66
Zona: Castel Fusano (Roma sud)

Contatti

Cellulare: Coordinatrice e guida archeologica: Loretta Buonamico 327 4564966

Orario

Chiusura della Pineta di Castel Fusano per la zona di Via di Villa di Plinio dal 3 novembre 2023 fino a cessata esigenza.
Con Ordinanza del Sindaco n. 116 del 3 novembre 2023, dal giorno 3 novembre 2023, fino a cessata esigenza, è stata disposta la chiusura della Pineta di Castel Fusano per la zona di Via di Villa di Plinio, da Via Cristoforo Colombo a Piazza del Cinghiale, Viale del Mediterraneo e Via del Gran Pavese fino all’incrocio con Via Cristoforo Colombo.
Il provvedimento si è reso necessario al fine di garantire la pubblica incolumità e prevenire situazioni di pericolo causate dalla caduta dei rami, piante ed alberi.
www.comune.roma.it/web/it/informazione-di-servizio.page?contentId=IDS1105237

Descrizione

Entomofauna
Molto comuni nel litorale Nord, grazie alle leccete secolari, sono lo scarabeo rinoceronte (Oryctes nasicornis) e il cerambice della quercia (Cerambix cerdo); mentre sulle dune sabbiose si può trovare la Pimelia bipuntata e lo Scarites, coleottero predatore. Ma le segnalazioni più importanti riguardano gli Eteroceri (farfalle) rinvenuti nell’Oasi WWF di Macchiagrande: l’endemica Philobrostis fregenella e l’unica segnalazione per l’Italia della Caracoma nilotica.

Erpetofauna
Molto ricca anche questa con numerosi sauri, lacertidi e cheloni. Da segnalare la Testudo hermanni con la consistente popolazione dell’Oasi di Macchiagrande, ma anche la comune lucertola muraiola forma tipica della zona romana (Podarcis muralis), oppure animali singolari come la luscengola (Chalcides chalcides), la natrice tessellata (Natrix tessellata), l’aspide (Vipera aspis), il ramarro (Lacerta viridis). Da segnalare anche un ritrovamento di una tartaruga marina (Caretta caretta) sulla spiaggia di Focene nel luglio 1996.

Sono presenti anche piccoli nuclei di tartarughe d’acqua dolce (Emys orbicularis), purtroppo minacciate dalla introduzione delle voraci tartarughe della Florida (Trachemys scripta elegans), che possono tra l’altro costituire un grave pericolo anche per gli anfibi autoctoni. Tra gli anfibi sono presenti il tritone (Triturus vulgaris), la rana verde, il rospo ma anche la rana toro (Rana catesbeiana) introdotta da agricoltori provenienti dal mantovano.

Ittiofauna
La presenza del Tevere e di numerosi corsi d’acqua naturali ed artificiali, richiama all’interno delle acque della riserva numerose specie soprattutto eurialine (cioè tolleranti diversi gradi di salinità). Il cefalo (Mugil cephalus), l’anguilla (Anguilla anguilla), il cefalo calamita (Liza ramada), ma anche numerose specie introdotte: la carpa, il carasso, la gambusia, il luccioperca, il persico sole. Le reintroduzioni, la pesca eccessiva e soprattutto la cattiva qualità delle acque hanno portato alla diminuzione delle specie presenti e delle capacità riproduttive di alcune specie, ad esempio il luccio (Esox lucius) oppure lo storicamente scomparso storione (Acipenser sturio).

Ornitofauna
Particolarmente ricca di specie legate agli ambienti umidi, ben rappresentati all’interno della Riserva (Stagno di Focene, Vasche di Maccarese, Stagno di Coccia di Morto, Porto di Traiano).
Proprio all’interno dello Stagno di Focene è stata realizzata una stazione di inanellamento dell’Istituto Nazionale della Fauna selvatica, che ha consentito, fino ad oggi, la cattura e l’inanellamento ai fini della ricerca scientifica di 1500 rondini (Hirundo rustica), di 300 migliarini di palude (Emberiza schoeniclus) con 4 ricatture di uccelli provenienti da paesi esteri (Finlandia, Slovenia, Ungheria e Rep. Ceca). Inoltre da segnalare la nidificazione accertata nell’Oasi di Macchiagrande del gruccione (Merops apiaster), del gufo comune (Asio otus) e del succiacapre (Caprimulgus europaeus). Ultima segnalazione notevole un’aquila minore (Haliatus pennatus), purtroppo abbattuta in migrazione da un bracconiere nella zona di Testa di Lepre.

Mammalofauna
Tra i più significativi abitanti della riserva troviamo l’istrice (Histrix cristata), presente con numerosi individui a Macchiagrande, nei tumoleti di Bocca di Leone e alla Macchia del Quartaccio. Altri grossi mammiferi sono la volpe (ubiquitaria), il tasso (Meles meles) segnalato a Macchiagrande di Galeria ed Aranova; la faina, la donnola il riccio, il moscardino, il cinghiale (Macchia del Quartaccio), quest’ultimo reintrodotto dalle associazioni venatorie.

Sentiero Trilussa
Il sentiero Trilussa è un percorso di circa 7 Km che parte da Vitinia all’angolo tra via del Risaro e via Massa Fiscaglia, facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione di Vitinia della linea ferroviaria Roma-Lido.
Il percorso attraversa o sfiora ben tre aree protette: la Riserva Litorale Romano, la Riserva Tenuta presidenziale di Castelporziano ed il Parco Regionale di Decima Malafede.
Può essere percorso a piedi e in bici.
Dopo un breve tratto su asfalto si arriva allo sterrato che fiancheggia il Fosso di Malafede, un corso d’acqua che proviene dai Colli Albani e sfocia nel Tevere, formando la valle del Risaro. Un sottopasso consente di superare la Via Cristoforo Colombo e continuare su sterrato avendo alla nostra destra la Tenuta di Castelporziano. Si possono facilmente intravedere cinghiali, mucche maremmane e cavalli al pascolo brado della Tenuta.
Si può arrivare alla Pontina Vecchia, per tornare al punto di partenza percorrendo via del Risaro che fiancheggia l’omonima ridente valle della riserva di Decima-Malafede.

Ma perchè il sentiero è stato intitolato a Trilussa?
Lungo il sentiero si possono leggere alcune poesie del poeta romanesco, incollate su piccoli leggii in legno.
Il poeta romano Trilussa il cui vero nome era Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri (1871 -1950) frequentava l’Osteria di Malpasso che opera dal 1910. Infatti è stata trovata una foto di Trilussa in compagnia di un gruppo di amici proprio davanti all’osteria, copia della foto è esposta all’interno dell’Osteria. Negli anni più recenti, l’Osteria del Malpasso è stata oggetto di visite da parte di attori e registi che venivano a girare nei vicini Studi De Laurentis situati sulla Pontina, all’altezza dell’attuale area commerciale di Castel Romano. Fellini fra tutti era sovente ospite dell’Osteria.

Sito web > Sentiero Trilussa

 

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Data di ultima verifica: 06/11/23 10:20