060608


Roma Capitale
Zètema Progetto Cultura
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Tipologia: Chiesa non parrocchiale

Indirizzo

Indirizzo: Via del Corso, 306
Zona: Rione Trevi (Quirinale-Tritone-Barberini) (Roma centro)

Contatti

Telefono: 06 69896373 (contatto telefonico della chiesa) - 06 69896465 (per prenotare le visite alla cripta)
Email: cestari@orpnet.org (per prenotare le visite alla cripta) - incoming@orpnet.org

Orario

Per gli orari delle messe e le modalità di visita rivolgersi ai contatti indicati.

Descrizione

La chiesa
Fu probabilmente fondata sotto Sergio I alla fine del secolo VII, ma ne abbiamo tracce certe solo nell’806. Demolita nel 1491, fu oggetto di numerosi interventi durante tutto l’arco del‘ 500. Nel 1639 la chiesa fu ampliata grazie alla donazione di Olimpia Aldobrandini (che cedette una porzione del vicino palazzo, poi Doria Pamphili) e rinnovata in occasione dell’anno santo 1650. La chiesa è legata alla famiglia Pamphilj. La facciata barocca (1658-62), opera di Pietro da Cortona, presenta due ordini con portico ovale e quattro colonne nella parte inferiore mentre la parte superiore presenta una loggia tra due nicchie. Il campanile, della fine del '500, è opera di Martino Longhi il Vecchio. L’atrio è caratterizzato da due absidi schiacciate dalle cui porte si scende agli ambienti sotterranei. Gli stucchi della volta a botte sono stati realizzati su disegno di Pietro da Cortona. L'interno è a tre navate, con dodici colonne rosse di diaspro siciliano, ed è ricco di marmi e stucchi dorati. Nella navata di destra, nel secondo altare, si trova la tela "S. Giuseppe e i SS. Nicola e Biagio", opera di Giuseppe Grezzi. L'altare maggiore è attribuito a Gian Lorenzo Bernini (1636). Nella navata sinistra, al secondo altare, "S. Paolo battezza S. Sabina e i figli", opera di Pier Leone Grezzi. Nella chiesa sono inoltre conservate le tombe di Giuseppe Napoleone Bonaparte e di Zenaide Bonaparte. Nei sotterranei della chiesa, sono visibili i resti di un vasto edificio di epoca romana risalente al I secolo.


L'edificio romano
Nei sotterranei della chiesa di S. Maria in via Lata e dei palazzi vicini, su via del Corso, sono visibili i resti di un vasto edificio di epoca romana databile al I secolo d.C., costituito da un lungo porticato diviso in tre navate, con quella centrale più larga delle laterali. L’edificio è formato da pilastri in blocchi squadrati di travertino, che sorreggono una volta a crociera. All’inizio del III secolo d.C. la navata centrale fu divisa, mediante muri in laterizio, in una serie di ambienti; questa trasformazione fa pensare che il portico sia stato utilizzato in seguito come magazzino per il deposito di merci. Nel VII secolo il magazzino venne trasformato in un edificio di culto, con la demolizione di  alcuni muri divisori e l’aggiunta di un’abside sul lato orientale. Le pareti della nuova chiesa vennero decorate da affreschi raffiguranti le storie di Salomone, dei Sette Dormienti di Efeso e le vite di santi. 
Data di ultima verifica: 13/07/22 14:49